AGI - L'Italia ha già consumato tutte le risorse naturali che la Terra è in grado di rigenerare in un anno. E il giorno simbolo di questo esaurimento è l'Earth Overshoot Day, che quest'anno cade oggi, 6 maggio.
Una data simbolica che segna un preoccupante anticipo di 13 giorni rispetto al 19 maggio del 2024 e che evidenzia la crescente pressione del consumo umano sulle risorse del pianeta. In pratica, al 126° giorno dell'anno, l'Italia ha già utilizzato l'intera quota annuale di risorse naturali rinnovabili, mettendo a rischio la disponibilità per le future generazioni. Il trend è allarmante anche a livello globale: l'Earth Overshoot Day mondiale si sposta in avanti, dal 1° agosto del 2024 al 24 luglio di quest'anno, a testimonianza di un'impronta ecologica sempre più pesante. Di fronte a questa sfida, l'agritech emerge come una leva fondamentale per la transizione sostenibile, soprattutto in agricoltura. Roberto Mancini, amministratore delegato del gruppo Diagram, leader italiano ed europeo nelle soluzioni agritech, sottolinea come l'innovazione tecnologica nel settore agricolo possa portare a una significativa riduzione dei consumi idrici, alla prevenzione del compattamento del suolo e a un minor impiego di fitofarmaci.
Una mano può darla l'agritech
“L'agritech non solo porta benefici ambientali, ma si traduce anche in vantaggi economici per gli agricoltori, grazie al risparmio sui costi di gestione”, afferma Mancini. I sistemi sviluppati da Diagram, infatti, offrono agli imprenditori agricoli una piattaforma completa e intuitiva per gestire le proprie aziende in modo sostenibile e ottimizzare l'utilizzo delle risorse. L'acqua è una risorsa sempre più preziosa, e l'agricoltura italiana ne assorbe una quota consistente (55% dei consumi totali, secondo dati Istat). Tuttavia, l'agritech offre soluzioni per ridurre sensibilmente questo impatto: "Una gestione responsabile e digitalizzata, unita a investimenti mirati in sistemi di irrigazione e sensoristica, può portare a un risparmio idrico del 30-40% rispetto alle tecniche tradizionali", spiega Mancini.
Per dare un'idea concreta dei benefici, Mancini ipotizza il caso di un'azienda frutticola media di 20 ettari: l'adozione di tecnologie agritech potrebbe tradursi in un risparmio di circa 10.000 euro all'anno e, soprattutto, in un notevole risparmio di acqua. Inoltre, l'ottimizzazione della fertirrigazione favorisce un miglioramento della qualità e della quantità del raccolto. Il quadro globale del consumo idrico è altrettanto preoccupante: secondo il World Water Development Report delle Nazioni Unite, il consumo globale di acqua è in costante crescita (circa l'1% all'anno dagli anni '80) e si prevede un aumento della domanda del 20-30% entro il 2050. Il Worldometer stima un consumo globale di oltre 1,5 miliardi di miliardi di litri per l'anno in corso.
L'Italia, pur essendo al terzo posto in Europa per disponibilità di acqua potabile (dopo Svezia e Francia, secondo una ricerca Eurispes del 2023), consuma annualmente 30 miliardi di metri cubi di acqua, pari a 155 metri cubi per abitante. Un dato critico è rappresentato dalle perdite idriche nella rete di distribuzione, stimate intorno al 40%. Oltre all'acqua, anche il suolo è una risorsa sotto pressione. In Italia, si perdono 15 ettari di suolo al giorno a causa dell'urbanizzazione (dato Ispra, 2024), e il 21% dei terreni agricoli è soggetto a degrado (dato Crea, 2025). A livello globale, l'Onu stima che il 33% dei suoli mondiali sia degradato. Sul fronte energetico, l'Italia sta compiendo progressi verso le fonti rinnovabili: queste rappresentano il 38% del mix energetico (+5% rispetto al 2024), mentre le fonti fossili coprono il 60%. A livello globale, tuttavia, le fonti fossili rappresentano ancora l'82% dell'energia primaria. Le emissioni di CO2 rappresentano un'altra sfida cruciale: nel 2024, le emissioni globali hanno raggiunto i 36,8 miliardi di tonnellate (+1,5%).
Secondo le stime più recenti, le emissioni globali di anidride carbonica (CO2) si aggirano intorno ai 37-38 miliardi di tonnellate all'anno. Le principali fonti di queste emissioni sono la combustione di combustibili fossili, i processi industriali e il cambiamento di uso del suolo e la deforestazione. In Italia, le emissioni di CO2 nel 2022 sono state pari a 322.950 kilotonnes, mentre nel 2023 le emissioni di gas serra sono diminuite del 26% rispetto ai livelli del 1990, attestandosi a 385 milioni di tonnellate di CO2 equivalente. Per quanto riguarda i consumi energetici, l'International Energy Agency (Iea) stima che il consumo totale finale di energia nel mondo nel 2019 sia stato di 418 EJ, mentre l'Italia nel 2022 ha consumato 148,1 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio).
Un segnale d'allarme
L'anticipo dell'Earth Overshoot Day è un segnale d'allarme che non può essere ignorato. Se negli anni Settanta cadeva a fine dicembre, il conto alla rovescia è iniziato nel 1990 (11 ottobre) per arrivare al 24 luglio di quest'anno. In questo contesto, l'agritech, insieme alla gestione sostenibile delle filiere, si configura come una delle soluzioni più promettenti, in linea con gli obiettivi della legge “Zero consumo di suolo” entro il 2030 e con l'attenzione crescente all'agroecologia (+30% di fondi Pac nei prossimi due anni).