Positivi alla cannabis oltre 4 conducenti su 10 morti in incidenti stradali

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AGI - Circa il 41,9% dei conducenti deceduti in incidenti stradali mortali era positivo al delta-9-tetraidrocannabinoloTHC, nel sangue, con livelli medi di 30,7 ng/mL, ben oltre i limiti di compromissione previsti dalle normative della maggior parte degli Stati. Lo rivela uno studio condotto dalla Wright State University di Dayton, in Ohio, e presentato al Congresso clinico 2025 dell’American College of Surgeons, ACS.

Analisi della positività al THC nel tempo

L’analisi, che copre un periodo di sei anni, dal 2019 al 2024, incluso quello successivo alla legalizzazione della cannabis ricreativa nello Stato del 2023, non mostra variazioni significative nella positività al THC, sottolineando un rischio costante e rilevante per la salute pubblica.

Dati medico-legali e consumo di cannabis

I ricercatori hanno esaminato i dati medico-legali della contea di Montgomery relativi a 246 conducenti deceduti a causa di incidenti mortali. Lo screening per il THC, parte integrante del protocollo post-mortem, ha rilevato una elevata prevalenza di positività nel sangue, con livelli che indicano un consumo recente di cannabis vicino al momento della guida. Il tasso di positività è rimasto stabile nel tempo, con valori compresi fra il 25,7% e il 48,9% annui e nessun cambiamento significativo dopo la legalizzazione.

Superamento dei limiti legali di THC

L’elevato livello medio di THC osservato supera ampiamente i limiti legali per la guida, generalmente fissati tra 2 e 5 ng/mL, indicando una compromissione significativa delle capacità dei conducenti. Gli autori sottolineano la necessità di rafforzare i messaggi di prevenzione riguardanti i pericoli della guida sotto l’effetto della cannabis, equiparandoli a quelli già consolidati per l’alcol. Il comportamento alla guida sembra non essere influenzato dallo status legale del consumo, richiedendo un impegno più incisivo per la salute pubblica.

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