Perché sono tanti i bimbi che 'mangiano' batterie

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AGI - Migliaia di bambini in tutto il mondo continuano a ingoiare magneti e batterie, nonostante l'inasprimento delle normative in merito. Questo allarmante risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Injury Prevention, condotto dagli scienziati dell'Università della California a Davis. Il team, guidato da Javeria Khader, ha valutato i rapporti globali sull'ingestione di magneti da parte dei bambini, confrontandoli con le politiche normative dei paesi di tutto il mondo.

Problemi significativi

Ingerire magneti e batterie, spiegano gli esperti, rappresenta un problema significativo in tutto il mondo, specialmente per i bambini di età inferiore a quattro anni, dato che questi prodotti si trovano in molti articoli disponibili in casa, come giocattoli, telecomandi e piccoli elettrodomestici. Nella maggior parte dei casi, ingerire un singolo magnete non rappresenta un pericolo immediato per la salute, ma se il bambino ne ingoia più di uno o in combinazione con un oggetto metallico le conseguenze possono essere gravi. In tale eventualità, infatti, si procede all'intervento chirurgico e/o a una serie di procedure invasive per rimuovere il corpo estraneo.

Indagine e risultati

Nell'ambito dell'indagine, gli autori hanno considerato gli incidenti avvenuti tra il 2002 e il 2024, che riguardavano individui dalla nascita fino ai 18 anni. Nel complesso, sono stati inclusi 96 lavori precedenti, da cui sono state estratte informazioni sul volume dei casi, dati demografici dei pazienti e interventi necessari. In generale, riportano gli autori, gli Stati Uniti erano associati al numero più elevato di segnalazione di episodi (23.756). L'età dei bimbi variava principalmente tra i due e gli otto anni. È inoltre emerso un numero più elevato di casi nelle città rispetto alle comunità rurali. Una percentuale significativa di bambini ha richiesto il ricovero ospedaliero, interventi chirurgici e/o altri interventi medici. Le batterie sono state prelevate in ogni parte dell'intestino, e avevano provocato ostruzione, torsione intestinale, perforazione, fistoli e ascessi.

Normative e restrizioni

In diversi Paesi è stato segnalato un aumento del numero di casi nel tempo. Questo potrebbe indicare un aumento reale o un miglioramento dell'accuratezza delle segnalazioni. I dati, sostengono gli autori, mostrano che l'ingestione di magneti da parte dei bambini costituisce un grave problema in tutto il mondo. La maggiore restrizione delle normative era associata a una riduzione nel numero di incidenti. Ad esempio, gli Stati Uniti avevano introdotto delle normative nel 2014, che sono state revocate nel 2016. A seguito dell'abrogazione, il numero di episodi di ingestione di batterie è aumentato del 444 per cento. "In molte zone del mondo - scrivono gli esperti - non esistono ancora leggi specifiche per limitare l'accesso alle batterie ingeribili".

Limiti dello studio

Come limiti principali del lavoro, gli autori evidenziano la difficoltà a reperire i dati granulari, e il rischio di sottostimare il numero reale di casi che non richiedono intervento. "In ogni area geografica - concludono gli autori - esiste una disponibilità di prodotti e diversi tipi di restrizioni in vigore, eppure il problema rimane lo stesso: se le batterie sono raggiungibili, qualche bambino le ingoierà. Per invertire questa rotta è necessario rispondere prima a una serie di interrogativi, necessari alla definizione di nuove manovre politiche".

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