“Per te”, Edoardo Leo commuove nei panni di un padre malato di Alzheimer: "Oggi unica cura...

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AGI - Presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, Per te è il nuovo film di Alessandro Aronadio, con Edoardo Leo, Teresa Saponangelo e il giovanissimo Javier Francesco Leoni, che arriverà nelle sale italiane dal 17 ottobre, distribuito da PiperFilm. Proprio nella giornata d’uscita, è prevista una proiezione speciale alla Festa per le scuole, a testimonianza della forte valenza educativa e umana del progetto.

Ispirato alla storia vera di Mattia Piccoli, insignito nel 2021 dal presidente Sergio Mattarella del titolo di Alfiere della Repubblica “per l’amore e la cura” con cui ha assistito il padre malato di Alzheimer, il film racconta la vicenda di un uomo colpito da Alzheimer precoce e della sua famiglia, che affronta la malattia con coraggio, dolcezza e un’ironia salvifica.

Nel film, Paolo (Edoardo Leo) è un quarantenne che, dopo una diagnosi inaspettata, si trova a fare i conti con la perdita progressiva della memoria e con il modo in cui questo sconvolge la vita dei suoi cari. Accanto a lui, la moglie Michela (Teresa Saponangelo) e il figlio undicenne Mattia (Javier Francesco Leoni), che trovano nella quotidianità e nei piccoli gesti la forza di andare avanti. Un racconto emozionante e delicato, che intreccia commozione e speranza.

Il film è coprodotto da Edoardo Leo insieme a Maurizio Piazza e Andrea Calbucci per Lungta Film, e rappresenta una delle opere più intime e sentite della carriera dell’attore e regista romano.


In un’intervista concessa ad AGI, Edoardo Leo racconta l’intenso percorso che lo ha portato a interpretare Paolo: "La preparazione è stata lunghissima. Ho deciso di coprodurre questo film, quindi mi sono occupato della storia fin dall’inizio. Poi c’è stato tutto il lavoro con un coach e una ricerca molto approfondita: ho cercato ogni materiale possibile su Paolo, la persona reale a cui ci ispiriamo. Quando però ho saputo che non mi avrebbe riconosciuto perché non sta bene, ho preferito non incontrarlo: mi sembrava irrispettoso. Ho conosciuto invece la moglie Michela e il figlio Mattia al Giffoni, e Michela mi ha detto una cosa che non dimenticherò mai: ‘Hai lo stesso sorriso di Paolo’.”

Un incontro che ha lasciato un segno profondo sull’attore: "Mi sono reso conto di quante persone vivano in casa questo dramma. In un momento in cui non esiste una cura vera, l’unica possibile è l’accudimento affettivo: l’amore che tiene vivi i ricordi fino alla fine. Il film racconta proprio questo: un adulto che torna bambino e un bambino che, con naturalezza, diventa il padre di suo padre. È una storia d’amore meravigliosa.”

Leo spiega anche quanto Per te sia diventato un viaggio personale: "Cerco storie che mi mettano in connessione con me stesso. Questo film mi ha fatto ripensare a mia nonna, che aveva la stessa malattia, e mi ha spinto a parlare con mio padre di tutto questo. Quando puoi scegliere cosa fare, senti una responsabilità più grande. Non puoi limitarti a recitare: devi vivere davvero la storia.”


Il giovanissimo Javier Francesco Leoni, che interpreta Mattia, ha conquistato il pubblico  con la sua naturalezza: "Durante le riprese non ho fatto troppa fatica, perché mi ero preparato molto. Sapevo che il film era un mix tra tristezza e divertimento, e ho cercato di trasmettere entrambe le emozioni. Nelle scene tristi la tristezza, in quelle leggere la gioia. Grazie a Edo tutto è stato più facile.” 


Per Teresa Saponangelo, che interpreta Michela, il film è una riflessione sulla forza silenziosa di chi resta accanto a chi soffre: "È un film sulla scelta di scappare o restare. Michela sceglie di restare, con amore e fatica, anche per i figli. Si costruisce un piccolo tempo, un diario in cui custodire la famiglia e gli affetti. Alessandro Aronadio mi ha guidata a non sprofondare nel dolore, ma a mantenere un filo di ironia e leggerezza. Un genitore ha la responsabilità di non affondare per amore dei figli, e questo film racconta proprio quella forza.”


Il regista Alessandro Aronadio racconta di aver voluto realizzare un film che parlasse “della memoria e della cura tra esseri umani”, evitando la retorica: "Mi sono ispirato alla storia vera di Paolo, Michela e Mattia per raccontare qualcosa di universale. Ho sentito una grande responsabilità, ma spero che i veri protagonisti si riconoscano nello spirito di questa storia.”

E aggiunge: "È un film sugli eroi della quotidianità. In un’epoca in cui sembriamo iperconnessi ma in realtà siamo soli, Per te parla di connessioni vere. È una dedica, un invito a prendersi cura l’uno dell’altro. E sì, è anche una storia molto italiana: noi italiani abbiamo nel DNA la capacità di prenderci cura degli altri. In un mondo cinico, ricordare che possiamo essere umani è quasi rivoluzionario.”

Il film si chiude con una canzone di Mina, “la grande essenza dell’Italia”, come la definisce Aronadio, a suggellare un racconto di amore, coraggio e memoria, dove la malattia non cancella ma rafforza i legami più profondi.

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