Pannelli solari al posto degli ulivi secolari, è polemica in Puglia

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AGI - Un parco fotovoltaico da 12mila megawatt in costruzione nelle campagne del Barese, a Bitonto, al posto di 1600 alberi d'ulivo. Il progetto, promosso dal gruppo francese Gdr Solare, ha ricevuto l'Autorizzazione Unica nel giugno 2023 e, secondo quanto riferito dalla stessa società, "verrà connesso alla rete nazionale entro quattro settimane per garantire energia pulita di pubblico utilizzo".

Reazioni del mondo agricolo e istituzioni locali

La decisione ha fatto levare gli scudi, soprattutto da parte del mondo agricolo e delle istituzioni locali. "Il mondo dell'agricoltura vive assieme al resto della società. Quindi, l'innovazione tecnologica in atto, con una scelta che il governo nazionale ha fatto a favore degli impianti agrovoltaici, rischia ovviamente di sottrarre territorio a un modello agricolo più tradizionale. E non è detto che poi diano risultati positivi in termini di produzione energetica", ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a Bitonto, a margine di un incontro organizzato dalla Cia. Nel suo mirino, anche le modalità con cui si è proceduto alla realizzazione dell'impianto: "Questa pratica non è mai arrivata a una valutazione politica. Se qualcuno avesse detto alla Regione: 'Guardate che lì stanno per tagliare 2000 ulivi per fare un campo fotovoltaico', allora sarebbe stato diverso. Perché che senso ha sacrificare un patrimonio simile per un campo di pannelli?".

Critiche e condanne

"Mi colpisce il modo in cui è avvenuto tutto: un blitz. Non so se la situazione sia reversibile, ma quello che posso dire è che condanno duramente quanto accaduto. Anche se la società ha seguito tutte le procedure, non ha la mia stima. E lo dico chiaramente", ha aggiunto. Sulla questione è intervenuto con toni altrettanto duri Gennaro Sicolo, vicepresidente nazionale e presidente regionale di Cia Puglia, che ha parlato di "aggressione al territorio". "Chiediamo al presidente e al sindaco presenti di bloccare in autotutela tutte le previsioni autorizzative in corso, per apportare le necessarie modifiche al piano regolatore. Serve una revisione che preveda l'allocazione degli impianti rinnovabili nelle aree marginali. Il Comune deve avere il coraggio di indicare con precisione le zone: non si possono toccare gli oliveti di pregio", ha detto.

Difesa del progetto da parte di Gdr Solare

Il gruppo Gdr Solare, da parte sua, difende il progetto sottolineando che l'area interessata "era un terreno industriale in abbandono, totalmente riqualificato", e che il progetto "è stato realizzato in conformità alle normative regionali e locali, dopo un iter autorizzativo durato oltre tre anni e che ha coinvolto enti pubblici locali e nazionali". La società ribadisce inoltre di "aver investito risorse per preservare e valorizzare muretti a secco, trulli e altre strutture tradizionali", definendo l'intervento "un esempio positivo di come la transizione energetica possa essere gestita in modo responsabile, rispettoso del territorio e delle comunità locali".

Reimpianto degli ulivi

Quanto agli alberi espiantati, Gdr Solare chiarisce che "non si è trattato di ulivi monumentali" e che "verranno reimpiantati a proprie spese 2400 nuovi ulivi resistenti alla Xylella".

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