AGI - I mercati reagiscono in modo contrastato alle minacce di Trump sulle tariffe e hanno assunto un atteggiamento attendista dopo che il presidente Usa ha avviato colloqui di pace con Mosca per arrivare a una pace in Ucraina e in attesa delle prossime mosse della Fed. Oggi le Borse asiatiche vacillano e i future a Wall Street sono positivi, dopo che ieri lo S&P 500 e i listini europei hanno chiuso a livello record, nonostante le incertezze geopolitiche e in attesa delle minute di oggi della Federale Reserve.
Dall'insediamento di Trump quattro settimane fa, il presidente Usa ha imposto una tariffa del 10% su tutte le importazioni dalla Cina, in aggiunta a quelle già esistenti. Ha anche annunciato, e posticipato di un mese, tariffe del 25% sui beni provenienti dal Messico e sulle importazioni non energetiche dal Canada. Inoltre ieri Trump ha detto ai giornalisti che i dazi settoriali sui prodotti farmaceutici e sui chip partiranno dal "25% o più, e saliranno notevolmente nel corso di un anno".
E ha ribadito la sua intenzione di imporre dazi simili sulle automobili già dal 2 aprile. La reazione del mercato alle minacce di Trump è stata tiepida, poiché gli investitori le considerano ancora una materia negoziale, anche se le tensioni geopolitiche, i timori sui dazi e quelli sui tassi hanno fatto salire il prezzo dell'oro verso i 3.000 dollari l'oncia e hanno rafforzato il dollaro, considerato un bene rifugio, indebolendo l'euro che si è attestato sotto quota 1,05. Anche la sterlina è scesa, mentre lo yen giapponese è salito leggermente, poiché i dati sulla crescita hanno rafforzato le prospettive di aumenti dei tassi da parte della Banca del Giappone.
Domani il capo della Commissione per il commercio dell'UE, Maros Sefcovic, incontrerà a Washington i suoi omologhi statunitensi e cioè il segretario al commercio Howard Lutnick, il candidato di Trump a rappresentante commerciale degli Stati Uniti Jamieson Greer e il direttore del Consiglio economico nazionale Kevin Hassett per discutere dei vari dazi minacciati da Trump. Oggi in Asia la Borsa di Tokyo e quella di Hong Kong si sono indebolite mentre Trump minaccia ulteriori dazi. Tuttavia Hong Kong è salita di oltre il 13% quest'anno, grazie alla prospettiva di applicazioni di intelligenza artificiale a basso costo in Cina. Anche Shanghai avanza e soprattutto Seul sale di oltre l'1,5%, sulla scia dei tecnologici. Debole la Borsa neozelandese e in calo il kiwi dopo che la banca centrale del Paese ha segnalato una traiettoria più ripida per le future riduzioni dei tassi e ha tagliato il costo del denaro di 50 punti base.
Anche la Borsa di Sydney è in calo e il dollaro australiano ha perso terreno dopo che ieri la banca centrale ha effettuato il suo primo taglio dei tassi dal 2020, ma ha messo in guardia sulle prospettive di un ulteriore allentamento. A Wall Street i future sono in rialzo nonostante le incertezze geopolitiche e in attesa delle minute della Fed. Sono i verbali della riunione politica di gennaio, durante la quale i suoi membri hanno deciso di lasciare invariati i tassi di interesse, nonostante i segnali di una ripresa dell'inflazione e la minaccia incombente dei dazi.
Nei giorni scorsi sono intervenuti diversi membri della banca centrale Usa, tra cui Christopher Waller, che ha detto che i nuovi dazi dell'amministrazione Trump avranno solo un impatto modesto sui prezzi, aggiungendo pero' la politica monetaria dovrà "restare in sospeso" finché l'inflazione non scenderà di nuovo. Anche il presidente della Federal Reserve di Filadelfia Patrick Harker e il suo collega Michelle Bowman hanno affermato che la solidità economica e l'elevata inflazione giustificano il mantenimento del tasso di riferimento stabile per il momento. Intanto i trader prevedono almeno un taglio di 25 punti base a settembre e il 58% di possibilità di un altro entro dicembre.
Sul fronte geopolitico ieri Stati Uniti e Russia hanno concluso il primo round di colloqui sull'Ucraina. Si è trattato delle prime negoziazioni ad alto livello dall'inizio del conflitto. I colloqui di Riad hanno suscitato a Kiev e nelle capitali europee il timore che Trump voglia risolvere il conflitto alle condizioni di Putin e lo stesso Trump, al termine dei colloqui, ha chiesto a Kiev di tenere elezioni come parte di un accordo di pace con la Russia. I future sull'EuroStoxx sono in leggero calo, dopo che ieri i listini del Vecchio Continente hanno chiuso positivi e hanno toccato nuovi massimi, trainati dai titoli della difesa, tranne Londra che ha chiuso poco sotto la parità.
Le aspettative di una maggiore spesa pubblica per la difesa hanno fatto salire il rendimento del titolo di Stato tedesco a 10 anni al 2,5%, vicino al top da un mese. E domenica in Germania si terranno le elezioni anticipate, mentre al momento l'attenzione delle maggiori forze politiche è concentrata sulla capacita' di chi avrà il potere di riformare il freno del debito per consentire una maggiore spesa che favorisca la crescita economica. Oggi, oltre alle minute della Fed, c'è attesa per i dati sull'inflazione nel Regno Unito. Venerdì usciranno i dati sui Pmi delle principali economie, tra cui quelli Usa, con il focus che sarà rivolto soprattutto al settore manifatturiero che, anche se in contrazione, sta mostrando segnali di miglioramento. Sempre venerdì usciranno i dati sull'inflazione giapponese, un'accelerazione della quale permetterebbe alla Boj di proseguire con il ciclo di rialzo dei tassi.