AGI - L'Assemblea Generale dell'Onu ha approvato la risoluzione proposta dall'Italia sulla Tregua Olimpica in vista dei Giochi olimpici invernali e paralimpici di Milano-Cortina 2026, in programma a febbraio. Il testo è stato facilitato dall’Italia, in qualità di Paese ospitante, in collaborazione con il Comitato olimpico internazionale e la Fondazione Milano-Cortina. Più di 160 paesi delle Nazioni Unite hanno co-sponsorizzato la proposta italiana.
“Il fatto che la risoluzione sia stata adottata per consenso assume un significato importantissimo”, ha commentato l’ambasciatore italiano all’Onu, Maurizio Massari. “Nell’attuale scenario internazionale denso di tensioni e conflitti questo risultato restituisce credibilità al multilateralismo, perché ha fatto convergere le posizioni attorno a un tema centrale, quello della tregua, della pace, della cessazione dei conflitti”, ha aggiunto Massari che poi ha sottolineato l’”altissimo numero di co-sponsorizzazioni, segno ulteriore della capacità che l’Italia ha avuto nel coagulare il consenso esteso sul tema della pace”.
La presidente del Cio, Kirsty Coventry, ha lodato il “lavoro eccezionale dell’Italia, dell’ambasciatore e della Fondazione Milano-Cortina”, il cui presidente è Giovanni Malagò che ha dichiarato: “Andare meglio era praticamente impossibile: unanimità, consenso totale, qualche Paese non si è sbilanciato ma più che altro perché non c’era. Record assoluto di partecipanti, era dal 2014 che non si vedevano questi numeri”. Poi ha aggiunto: "In un momento di crescente discordia e conflitto, lo sport e i Giochi olimpici possono rappresentare un faro di speranza, un'alternativa alla rivalità e alla divisione".
La tradizione della tregua olimpica risale all'antica Grecia (IX secolo a.C.) e in quel periodo guerre e conflitti cessarono di esistere per consentire viaggi sicuri da e verso gli antichi Giochi olimpici. Conosciuta come 'Ekecheiria', la tregua rappresentava un cessate il fuoco e garantiva protezione durante il periodo delle competizioni, ponendo fine ai conflitti da sette giorni prima dell'inizio dei Giochi fino a sette giorni dopo la loro conclusione. Adesso i sette giorni dopo sono quelli che seguono alla chiusura delle Paralimpiadi. Per questo motivo la Russia è attualmente sospesa dal movimento olimpico ed esclusa dalle Olimpiadi. L'invasione militare di Mosca in Ucraina è datata 24 febbraio 2022, due giorni dopo la chiusura dei Giochi della neve e del ghiaccio di Pechino.
Il concetto della tregua olimpica è stato ripreso dal Comitato olimpico internazionale nel 1992 con la volontà di promuovere la pace attraverso lo sport. Con la risoluzione 48/11 del 25 ottobre 1993, l'Assemblea generale ha esortato gli Stati membri a osservare la tregua olimpica. L'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, adottata dai leader mondiali nel 2015, ha riaffermato che lo sport è un "importante fattore abilitante" dello sviluppo sostenibile.
Gli obiettivi principali perseguiti dal Cio attraverso la tregua sono la mobilitazione dei giovani per la promozione dell'ideale olimpico, l'utilizzo dello sport per contribuire a costruire ponti tra le comunità in conflitto e, più in generale, la creazione di una finestra di opportunità per il dialogo e la riconciliazione. Come espressione di questi obiettivi comuni, nel 1998 il Cio ha deciso di far sventolare la bandiera delle Nazioni Unite in tutti i siti di gara dei Giochi olimpici. Le Nazioni Unite, da parte loro, stanno ampliando la loro cooperazione con il Cio.







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