Le coste della Sicilia finiscono su Nature: "Serve una volta"

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AGI - Pubblicato sulla rivista Nature Scientific Reports lo studio dal titolo "Mapping decadal land cover dynamics in Sicily's coastal regions" sull'evoluzione dell'uso e della copertura del suolo lungo le coste siciliane, condotto dal gruppo di ricerca di Ingegneria marittima e costiera del Dipartimento di Ingegneria dell'Università degli Studi di Palermo.

 

I risultati dello studio hanno rivelato cambiamenti sostanziali nell'uso del suolo tra il 1988 e il 2022, evidenziando "il notevole aumento delle aree urbanizzate a scapito delle aree naturali" e "la necessità di adottare politiche che favoriscano uno sviluppo sostenibile".

 

Il lavoro è frutto di una collaborazione tra il team UniPa, composto da Pietro Scala, Giorgio Manno e Giuseppe Ciraolo, e i ricercatori Alexandra Toimil e lvarez-Cuesta Moise's dell'Istituto di Idraulica Ambientale dell'Università di Cantabria (IHCantabria - Spagna).

 

L'analisi delle coste siciliane, spiega di team, è stata condotta utilizzando immagini satellitari Landsat e Sentinel. Tali immagini sono state analizzate attraverso modelli di segmentazione semantica basati sul principio delle reti neurali. Questa metodologia innovativa ha permesso di classificare le immagini della costa siciliana con una risoluzione spaziale di 10 metri, raggiungendo una precisione senza precedenti nell'identificazione della copertura del suolo.

 

"Lo studio - continuano i ricercatori - ha inoltre tracciato l'evoluzione spaziale e temporale della copertura del suolo, evidenziando l'espansione urbana nelle città costiere e le sue relazioni con vari indicatori socioeconomici".

 

Tuttavia, non sempre è emersa una correlazione diretta tra la crescita urbana e gli indicatori economici e demografici, a dimostrazione della complessità di questi fenomeni e della necessità di svolgere ulteriori ricerche in questo campo.

 

La previsione delle trasformazioni legate alla copertura del suolo è un aspetto cruciale per una corretta valutazione del rischio da inondazione costiera. Infatti, da un lato l'uso del suolo influisce sull'apporto di sedimenti alle spiagge, determinandone la capacità di proteggerci dalle inondazioni, dall'altro determina i beni e le attività economiche esposti ai rischi costieri. Per questi motivi, conclude il team, "lo studio costituisce un progresso significativo sia in termini di monitoraggio delle modifiche nell'uso del suolo sia per l'analisi delle dinamiche costiere". 

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