Le Birkenstock "taroccate" si possono vendere: non sono opere d'arte

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AGI - Le Birkenstock, sandali molto conosciuti e utilizzati anche in Italia, "non sono opere d'arte applicata" e pertanto non godono della tutela del diritto d'autore. Lo ha stabilito la Corte federale di giustizia tedesca, massima autorità per le questioni civili in Germania, che di fatto respinge una causa contro gli imitatori. Il famoso marchio tedesco di sandali in pelle e sughero diventati simbolo di comfort in tutto il mondo, aveva cercato di ottenere il riconoscimento legale per la protezione del copyright esclusivo. Il giudice della Corte di Giustizia, Thomas Koch di Karlsruhe ha sentenziato che "le rivendicazioni sono infondate perché non si tratta di opere d'arte applicata protette da copyright" e, quindi, i prodotti concorrenti non devono essere ritirati dal mercato.

Trovare copie delle Birkenstock, a prezzi ribassati, è sempre più frequente. Nello specifico, i modelli in questione erano Madrid (il primo modello prodotto con un cinturino), Arizona (il più popolare indossato da milioni di persone a due cinturini), Boston (sabot) e Gizeh (infradito) che sono anche i modelli più comuni in Italia. Il contesto della controversia legale è che la tutela del diritto d'autore dura 70 anni dopo la morte dell'autore. La protezione del design, invece, termina dopo 25 anni. Poiché il calzolaio Karl Birkenstock, nato nel 1936, è ancora in vita e ha creato i suoi primi modelli negli anni '70, la protezione contro le imitazioni avrebbe potuto essere garantita solo se i sandali fossero stati classificati come opere d'arte applicata. La differenza giuridica tra design e arte è che il design nasce dalla forma, dal materiale e dall'aspetto e assolve a uno scopo funzionale.

Nelle opere d'arte applicata la creatività artistica individuale deve essere riconoscibile e il design deve andare oltre la funzionalità. 

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