La vendetta di Hitler: "Impiccateli nudi alle corde di pianoforte"

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AGI - L'ordine era arrivato direttamente da Adolf Hitler e i suoi aguzzini delle SS l'avevano eseguito immediatamente, due settimane prima che arrivassero le truppe americane ad aprire i cancelli del lager di Flossenbürg, vicino al confine cecoslovacco. Il 9 aprile 1945 venivano condotti al patibolo i principali oppositori del regime nazista appartenenti a servizi segreti, esercito e chiesa luterana. Per Wilhelm Canaris, Hans Oster e Dietrich Bonhoeffer non c'era e non poteva esserci pietà.

Avevano provato con le azioni, il pensiero e le parole a liberare la Germania e l'umanità dal mostro del nazismo e avevano fallito. Con sadico disprezzo i loro carnefici li impiccarono nudi a corde di pianoforte, per una lenta agonia. Affrontarono la morte con la stessa dignità che avevano dimostrato in vita, quando avevano colto il pericolo di un regime criminale e la necessità di riscattare un popolo dall'appoggio fornito a Hitler, nel quale anche alcuni di loro avevano inizialmente creduto. Vennero appesi a quelle corde di metallo che li soffocavano con strazio fino a che i loro corpi avevano smesso di essere scossi dagli spasmi. 

L'ammiraglio che voleva eliminare il Führer 

L'ammiraglio Canaris era stato dal 1935 il potente capo dell'Abwehr che si occupava di spionaggio e controspionaggio. In un primo tempo aveva visto in Hitler l'uomo che avrebbe ridato dignità alla Germania sconfitta. Lui stesso aveva combattuto nella prima guerra mondiale nella Marina imperiale tedesca e viveva l'umiliazione imposta a Versailles. Da uomo intelligentissimo, di un'astuzia che tutti gli riconoscevano, ci aveva messo ben poco a essere disgustato dalla brutalità criminale del nazismo e si impegnò, con pochi uomini fidati, a rovesciare il regime una volta giunto il momento opportuno, che però non arrivò mai per limiti interni e miopia internazionale.

Quando scoppiò la crisi dei Sudeti nel 1938 l'esercito era pronto al colpo di stato e non aveva mancato di far pervenire segnali chiari a Londra e Parigi, ma l'appeasement del premier Neville Chamberlain e l'ondata di pacifismo partorirono l'acquiescenza alle mire del Reich consacrate dalla vergogna del Patto di Monaco, e tutto saltò, perché all'opinione pubblica tedesca Hitler apparve come il genio politico infallibile e le democrazie come arrendevoli e corrotte. Nel 1939 Canaris studiò almeno due piani per eliminare il Führer, convincimento radicato nell'apprendere delle stragi e degli eccidi compiuti dalle SS in Polonia.

Neppure lo stretto rapporto con Pio XII poteva condurlo verso un risultato che staccasse il popolo tedesco da Hitler che passava di successo in successo. Il piano più articolato, l'Operazione Valchiria del 20 luglio 1944, fallì per una serie incredibile di circostanze sfavorevoli. Il 23 venne arrestato da suo successore a capo dell'Abwehr, Walther Schellenberg, detenuto prima all'Accademia delle SS poi trasferito a Flossenbürg dove sarà sottoposto a continue torture, fino alla sua eliminazione. Le sue ultime parole furono di non essere un traditore ma di aver adempiuto ai suoi doveri di patriota tedesco. 

Il generale e la debolezza delle democrazie

Il generale Hans Oster era entrato nel 1935 nell'Abwehr e già due anni dopo aveva elaborato un piano con ufficiali fidati della Wehrmacht per liberarsi di Hitler, arrestandolo e poi sottoponendolo a processo. Anche in questo caso l'appeasement britannico aveva reso impossibile l'atto di forza dell'esercito, poiché il Führer appariva come colui che non sbagliava una mossa e si era preso i Sudeti senza confrontarsi militarmente con l'agguerrita e ben difesa Cecoslovacchia che aveva pure un patto di alleanza con la Francia.

Quando scoppierà la seconda guerra mondiale, Oster, ancora con i gradi di colonnello, farà pervenire il 3 maggio 1940 i piani di invasione di Olanda e Belgio, precisando la data di inizio delle operazioni per il 10, che avrebbero reso possibile il Fall Gelb, ovvero l'attacco alla Francia che verrà piegata e umiliata in 40 giorni. Per un caso fortuito la sponda verso gli Alleati non sarà scoperta. Nel 1943, comunque, la sua situazione diventerà insostenibile perché era filtrato l'aiuto da lui prestato agli ebrei e il regime ne pretenderà le dimissioni. Ma non cesserà il suo impegno per rovesciare Hitler. Verrà arrestato l'indomani del fallito attentato di Rastenburg messo in atto dal colonnello Claus von Stauffenberg. Processato nell'ondata repressiva nazista, venne condannato a morte l'8 agosto, ma mantenuto in vita perché Hitler voleva conoscere tutte le ramificazioni del complotto per estirpare ogni manifestazione di resistenza. Poi arrivò l'ordine di ucciderlo per non farlo liberare dagli americani. 

Il teologo mai tentato dalle sirene del nazismo

Il pastore evangelico Dietrich Bonhoeffer si era laureato in teologia ad appena 21 anni e visse la sua missione religiosa con un impegno inflessibile contro la barbarie. Le sirene del nazismo non lo incantarono mai, contrariamente a quanto avvenne nella prima fase in Germania con le alte gerarchie cattoliche e protestanti. Avvertì il pericolo della dittatura e di tutto quanto ne sarebbe derivato.

Prese una posizione netta di condanna e avvertì i fedeli che se lo Stato aveva il diritto a operare attraverso le leggi, secondo l'etica luterana, la chiesa aveva il dovere di chiederne conto, perché essa è comunità bel oltre i suoi aderenti: si riferiva esplicitamente alla persecuzione degli ebrei. Pose le basi della chiesa confessionante che si distaccò da quella protestante proprio a causa del riconoscimento dell'autorità del nazismo ed entrò subito nel mirino della Gestapo. Allo scoppio del secondo conflitto mondiale rientrò in Germania dall'America, perché riteneva che quello fosse il suo posto.

Entrò in contatto con Oster e finché possibile fu protetto da Canaris che lo inserì nella resistenza in seno all'Abwehr. Nel 1942 tramite amici fidati informò gli inglesi della possibilità di un colpo di stato antihitleriano chiedendo l'appoggio britannico in caso di riuscita per chiudere la guerra. Venne arrestato il 5 aprile 1943 e incarcerato a Tegel. In cella elaborò alcuni importanti testi teologici che riuscì a far filtrare all'esterno e che saranno pubblicati col titolo di “Resistenza e resa”. Accettò il martirio con compostezza e la coscienza serena, da uomo retto e di profonda spiritualità. Aveva tenuto un'intensa corrispondenza con Gandhi, ma non era mai riuscito a incontrarlo. 

 

 

 

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