AGI - La prossima riunione della Fed si terrà il 28-29 ottobre. Si prevede che il Fomc, il comitato di politica monetaria della Federal Reserve taglierà il tasso sui fondi federali di un quarto di punto percentuale, portandolo a una forchetta compresa tra il 3,75% e il 4%, il che significa che, nonostante il taglio, il costo del denaro negli Stati Uniti resterà quasi il doppio di quello europeo.
Incertezza sui futuri tagli e successione di Powell
La riduzione di ottobre è scontata ma difficilmente Jerome Powell, nel suo consueto intervento dopo la decisione sui tassi, si sbilancerà su un altro taglio a dicembre. I mercati prezzano due sforbiciate ancora quest'anno, ma forse c'è un eccesso di ottimismo in giro e il taglio di dicembre resta tutto da vedere, così come il percorso che la Fed farà l'anno prossimo e che è in gran parte legato al nome che Donald Trump sceglierà per succedere a Powell.
Preoccupazioni per il mercato del lavoro e inflazione
I funzionari della Fed stanno tagliando il costo del denaro perché sono preoccupati per i segnali di debolezza del mercato del lavoro e vogliono abbassare i costi di prestito per incoraggiare le assunzioni. Inoltre il dato sull'inflazione Usa, uscito in ritardo venerdì scorso, ha mostrato che i prezzi al consumo negli Usa a settembre si sono attestati al 3%, leggermente al di sotto dell'atteso 3,1% e cioè a un livello considerato non particolarmente pericoloso. Negli ultimi mesi l'inflazione ha accelerato, allontanandosi sempre di più dall'obiettivo della Fed di un tasso annuo del 2%.
Divergenze interne alla Fed e ruolo dei dazi
La maggior parte dei funzionari della Fed, con la notevole eccezione di Stephen Miran, nominato da Trump, ha affermato che i dazi di Trump stanno facendo aumentare i prezzi al consumo e sono responsabili di gran parte dell'aumento dell'inflazione. Anche Cristopher Warren un altro governatore della Fed vicino a Trump e candidato alla sua successione, si è pronunciato, ma con più moderazione rispetto a Miran, sulla necessità di altre riduzioni dei tassi, mentre la maggior parte degli altri membri del Fomc restano più vicino alle posizioni di Powell, il quale non esclude altri tagli ma invita a procedere con cautela, sulla base dei dati, che in questo momento però escono col contagocce a causa dello shutdown.
Caso Lisa Cook e fine del Quantitative Tightening
Un altro importante interrogativo che grava sulla Fed quest'anno è se la governatrice della Fed, Lisa Cook, rimarrà nel comitato di voto composto da 12 membri. Il presidente Trump ha tentato di estromettere Cook, citando accuse non provate di frode sui mutui, e di nominare al suo posto una sua candidata, mentre fa pressione sulla Fed affinché abbassi drasticamente i tassi di interesse. Cook ha intentato causa per impedirne il licenziamento e il caso è arrivato fino alla Corte Suprema, che ha ordinato che le sia consentito di rimanere in carica almeno fino all'udienza delle arringhe in tribunale a gennaio. Cook era stata nominata per un mandato di 14 anni alla guida della Fed dall'ex presidente Joe Biden. La rimozione di Cook potrebbe rappresentare una pietra miliare negli sforzi di Trump per rimodellare la Fed un'agenzia indipendente al di fuori del controllo diretto della Casa Bianca. Mercoledì la Fed, oltre alle sue mosse sui tassi, la Fed probabilmente annuncerà la fine del QT, il 'quantitative tightening'. In altre parole porterà a compimento e quindi interromperà la riduzione del bilancio iniziata nel 2022. L'obiettivo è raggiungere un livello di riserve bancarie "abbondanti" senza creare turbolenze nei mercati e drenando liquidità dai mercati.







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