La Fed apre al taglio dei tassi a settembre

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AGI - Il presidente della Fed Jerome Powell apre la porta per la prima volta a un possibile taglio dei tassi di interesse a settembre, dopo mesi di critiche da parte del presidente Usa Donald Trump - era stato lui a nominarlo a fine 2017 durante il suo primo mandato alla Casa Bianca - che ne chiede la rimozione accusandolo di eccessiva lentezza nella riduzione del costo del denaro. I mercati apprezzano e i listini a Wall Street accelerano con guadagni attorno al 2% e il dollaro che si deprezza nel cambio con l’euro e lo yen. "Con la politica monetaria in territorio restrittivo, le prospettive di base e il mutevole equilibrio dei rischi potrebbero giustificare un adeguamento del nostro orientamento di politica monetaria", argomenta il presidente della Fed.

Uno dei motivi alla base della scelta riguarda il mercato del lavoro dove vige, la sua analisi: "uno strano equilibrio e questo suggerisce che i rischi al ribasso sull’occupazione sono in aumento. Se dovessero materializzarsi, potrebbero farlo rapidamente sotto forma di un aumento dei licenziamenti e della disoccupazione". Powell però sottolinea: "La politica monetaria non segue un percorso predefinito. I membri del FOMC prenderanno queste decisioni basandosi esclusivamente sulla loro valutazione dei dati e delle loro implicazioni per le prospettive economiche e l’equilibrio dei rischi. Non ci discosteremo mai da questo approccio". Quasi a ribadire implicitamente l’indipendenza delle scelte della banca centrale rispetto agli input politici.

Speech by Chair Powell on the economic outlook and framework review at an economic policy symposium sponsored by @KansasCityFed: https://t.co/rmcHrQFSvf

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— Federal Reserve (@federalreserve) August 22, 2025

A fine luglio, per la quinta volta consecutiva, la Federal Reserve, ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse di riferimento, in un intervallo compreso tra il 4,25 e il 4,5 per cento. La preoccupazione principale del board della Fed in questi mesi, che ha suggerito cautela nelle politiche monetarie, è stata legata ai possibili contraccolpi sull’inflazione della politica di dazi commerciali avviata dalla Casa Bianca. Ora gli analisti quotano al 90% un taglio dello 0,25% nella riunione del 16-17 settembre, e vedono un possibile anche un altro ritocco già entro fine anno.

L’obiettivo di Powell resta quello di mantenere l’inflazione entro il 2%, ovvero il target fissato all’inizio del lungo ciclo di rialzi dei tassi partito nel 2022 per tentar di drenare la corsa dei prezzi, a partire da quelli dell’energia, in concomitanza con l’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. "Riteniamo che il nostro impegno verso questo obiettivo sia un fattore chiave per mantenere ben ancorate le aspettative di inflazione a lungo termine", argomenta il presidente della Fed.

L’altro fronte caldo secondo Powell riguarda il mercato del lavoro. "Nel breve termine, i rischi per l’inflazione sono orientati al rialzo e i rischi per l’occupazione al ribasso: una situazione difficile. Quando i nostri obiettivi sono in tensione in questo modo, il nostro quadro di riferimento ci impone di bilanciare entrambi i lati del nostro doppio mandato", spiega il presidente della Fed. Quanto alle politiche commerciali, rileva Powell, "gli effetti dei dazi sui prezzi al consumo sono ormai chiaramente visibili".

La stima della Fed è che tali effetti "si accumuleranno nei prossimi mesi, con elevata incertezza su tempi e importi. La questione fondamentale per la politica monetaria è se questi aumenti dei prezzi possano far crescere significativamente il rischio di un problema di inflazione persistente. Uno scenario di base ragionevole prevede che gli effetti saranno relativamente di breve durata".

Nel frattempo Trump ha annunciato - riporta Bloomberg - che se la governatrice del board della Fed Lisa Cook, accusata di frode immobiliare, non si dimetterà, lui la licenzierà. Cook è stata accusata di aver falsificato alcuni dati in modo da ottenere mutui più favorevoli per due sue proprietà. Quanto alla successione di Powell alla guida della Fed, il cui mandato scadrà a fine maggio del prossimo anno, il segretario all’Economia Scott Bessent nei giorni scorsi ha fatto sapere che ci sono 11 nomi in lizza e che inizierà con i colloqui dopo il Labor Day (1 settembre) in attesa che la Casa Bianca sfoltisca la rosa dei papabili.

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