AGI - Dopo aver calcato i palcoscenici per oltre 70 anni, entrando nelle case degli italiani, oggi è il pubblico a rendere omaggio a Pippo Baudo alla camera ardente allestita al Teatro delle Vittorie di Roma che rimarrà aperta fino a domani. Mercoledì, come disposto dallo stesso Baudo, si celebreranno i funerali nella sua città natale, Militello Val di Catania, alle 16:00 e saranno trasmessi in diretta dal TG1.
L'abbraccio di chi gli ha voluto bene
C'è chi lo definisce un "grande, un mito" un "uomo speciale, il re della tv". In un quartiere Prati abbastanza deserto, causa ferie d'agosto, chi non è partito da Roma non ha esitato a venire al teatro delle Vittorie per rendere l'ultimo saluto a Pippo Baudo. La fila con centinaia di persone, comunque, si è formata di prima mattino e poi nel corso delle ore in molti sono arrivati alla spicciolata, chi con il cagnolino in braccio, chi con un bimbo nel passeggino, tanti quelli di una certa eta' che hanno vissuto tutta la televisione targata Baudo. Due quaderni, su due piedistalli, fuori dal teatro accolgono i ricordi e le dediche di tanti. Ci sono anche molti vip, che preferiscono per lo più entrare dal retro. Ma ci sono anche colleghi del mondo Rai, che fanno la fila, come Amedeo Goria o Tiberio Timperi ed ex colleghi Rai come Giovanni Floris, ormai a La7, che arriva in silenzio e va via in silenzio. Tutti vogliono salutare un uomo che non solo ha rappresentato la tv e la Rai, ma che nel corso degli anni ha seguito e consigliato molti, tra gli artisti e i cantanti, "scoperti" da lui, come amava ripetere.
Tra i primi ad arrivare il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il ministro della Cultura Alessandro Giuli, il dg della Rai Roberto Sergio, Simona Agnes, Gianni Letta, Luigi Marzullo, Lorella Cuccarini. Accanto al feretro l'ex moglie Katia Ricciarelli e Mara Venier che sono andate via prima dell'apertura al pubblico.
Fiorello prima il silenzio e poi l'abbraccio con la figlia Tiziana
In queste ore aveva taciuto, nessun post o ricordo sui social, e oggi Fiorello è arrivato direttamente dalla Sardegna dove si trovava in ferie per rendere omaggio di persona a Pippo Baudo. Lo showman è al teatro delle Vittorie insieme alla moglie Susanna. Un lungo abbraccio con la figlia di Pippo Baudo, Tiziana, e fitte conversazioni con i familiari, tra qualche risata e occhi pieni di commozione.
Pausini, l'incontro più importante della mia vita
"Pippo è stato l'incontro più importante della mia vita perché ha cambiato la mia vita, quella dei miei familiari e di tante persone che mi vogliono bene". Cosi' Laura Pausini ha ricordato Pippo Baudo alla camera ardente allestita al Teatro delle Vittorie.
"Pippo sapeva sorridere alle persone con molta generosità, e verità. Le sue braccia erano cosi' sempre grandi, aperte. Avete visto quante fotografie ci sono di lui a braccia aperte? Era un po' il riassunto del suo carattere - ha aggiunto la cantante che vinse Sanremo nel 1993, 'scoperta' proprio da Baudo - specialmente quando veniva coinvolto emotivamente dalle situazioni attorno a lui, nel nostro caso con la musica". "Ho amato i consigli che lui mi ha dato negli anni", ha aggiunto svelando un rapporto continuo: "Mi diceva 'Ricordati, Laura, devi cantare le canzoni eterne, non ti accontentare di cantare le canzoni di una stagione'. Io gli dicevo, ma come si fa a capire se saranno eterne? È sempre stato presente, non come una telefonata all'anno".
"Fino all'ultimo suo compleanno ci siamo sentiti, ho pianto tanto in questi giorni, ma oggi mi sento che lui mi sta dando di nuovo quella forza che vedevo nei suoi occhi quando ho fatto le prime prove qui a Roma per Sanremo Giovani nel 1993 ed era entusiasta di tutti noi giovani. La sua generosità, non lo diciamo adesso, glielo abbiamo detto per fortuna in vita, una cosa importante che mi ha insegnato lui, dire le cose quando viviamo. Lui me le ha dette tutte e io sono stata fortunata a potergli dire sempre che gli volevo bene", ha ricordato.
"Mi ha mandato un vocale. È un messaggio audio che mi ha lasciato, molto intimo quindi non lo posso dire, pero' era pieno di verità. Non era un uomo invidioso, è vero che i più grandi sono più speciali e umili, e lui lo è sempre stato", ha svelato con commozione. "Mi ha detto di non avere paura nel provare a sognare un po' più grande, perché io non avevo mai sognato di diventare famosa e quello che mi è successo grazie a lui mi aveva un po' stravolto. Quindi avevo paura di fare dei sogni più grandi, non legati alla musica, avere una famiglia, avere un figlio. Mi ha molto spronato a non farmi mangiare da quello che era la responsabilità di questo mestiere per dimenticare la parte privata. È un consiglio di vita vero, di una persona vera", ha concluso.
Ricciarelli, l'ultima volta ci siamo abbracciati senza parole
"L'ultima volta che l'ho visto era il 2019 all'arena di Verona, non ci siamo nemmeno parlati, ci siamo solo abbracciati". Questo il commosso ricordo di Katia Ricciarelli, ex moglie di Pippo Baudo, stamattina tra i primi a venire a salutare il presentatore alla camera ardente.
Giorgia, perdita collettiva che ci unisce
"Lui ci credeva tanto, neanche io ci credevo tanto come ci credeva lui all'inizio. Ovviamente stiamo salutando una parte della nostra storia, è una perdita collettiva che in qualche modo ci unisce tanto. Ci sentiamo uniti e questa è una cosa che poche persone riescono a lasciare come eredità, come ricordo. Pippo è stato bravo a entrare nelle nostre case e a creare questo legame che in qualche modo il tempo sancisce di più". Lo ha detto Giorgia lasciando la camera ardente allestita al teatro delle Vittorie.
Conti, maestro insostituibile
"Si è spenta la tv, per me personalmente si è spento un faro, un punto di riferimento importantissimo. Pippo Baudo è stato uno di quei personaggi che passano alla storia e quindi non ci lasceranno mai, per tutto quello che ci ha regalato". Lo ha detto Carlo Conti dopo la visita alla camera ardente di Pippo Baudo al Teatro delle Vittorie di Roma. "È stato un grande esempio - ha aggiunto - perché ha trasformato il presentatore in conduttore, cioè in colui che detta i tempi del programma. Non esistono eredi, è impossibile esserlo: Baudo non ha eredi, era troppo grande. Quando mi dicevano che 'baudeggiavo', per me era il più grande complimento, come dire a un calciatore che aveva battuto una punizione come Maradona".
Tajani ha lasciato un ricordo ai cronisti presenti: "Era un grande italiano, un uomo colto e poliedrico, ma soprattutto un italiano positivo. Pippo Baudo ha saputo far ridere e sorridere milioni di persone senza mai essere volgare" e ha aggiunto "una volta a cena ci misero la famosa cipolla, fu una serata divertentissima. Pippo parlava in siciliano con mia moglie e non finiva più di raccontare. Era la sua forza: trasmettere allegria e positività. Ci mancherà".
Dg Rai Sergio, lui è la Rai
"Lui non muore, lui è la Rai. Continua a essere moderno, continua a essere la Rai, anche i giovani lo seguono, ieri sera hanno visto 'Papaveri e Paperè. La Rai non è finita, tutti si ispireranno a Pippo, compreso Stefano de Martino. Tutti si adopereranno nel solco e nella modalita' di Pippo". Cosi' Roberto Sergio, direttore generale della Rai.
Morandi, mi ha aiutato quando ero fuori dal giro
"Abbiamo talmente tanti ricordi insieme. Ho soltanto parole di affetto per Pippo, perché lui mi ha davvero aiutato nei momenti di difficoltà". Lo ha detto Gianni Morandi alla camera ardente di Pippo Baudo allestita al Teatro delle Vittorie. "All'inizio degli anni Ottanta - ha ricordato - ero un po' sparito dal giro, ho vissuto un periodo di lunga crisi, e fu lui a chiamarmi: 'Vieni a una puntata di Fantastico'. Qualche anno fa l'ho richiamato e gli ho detto: ti devo ancora ringraziare per quella volta. Perché non mi chiamava più nessuno, ma tu si'. E lui mi rispose: 'Te lo meritavi'. Con quel suo modo di fare alla Baudo, quando diceva: 'Questo l'ho inventato io'" "Poi tante altre esperienze insieme. - ha ricordato - la vittoria a Sanremo nell'87' con 'Si può dare di più' insieme a Ruggeri e Tozzi, e ancora l'anno di Barbara Cola, con 'In amore', quando arrivammo secondi e in cui esplose Giorgia, che Pippo aveva scovato, come ha fatto con tanti altri artisti. Oggi piango un amico. Un amico vero, perché ci sentivamo, ci volevamo bene", ha concluso.
Lino Banfi, eravamo 4 B del 1936. Sono rimasto solo
"Ricordi? A migliaia... eravamo le quattro B.... Baudo, Banfi, Bergoglio, Berlusconi... Sono rimasto solo io ahimè. Non voglio dire che ci vediamo presto, caro Pippo, ti voglio bene ma ... c’è tempo". Così Lino Banfi arrivando alla camera ardente di Pippo Baudo. Uscendo accompagnato dal Dg della Rai, Sergio, il comico pugliese ha lanciato la proposta di intitolare il Teatro delle Vittorie al conduttore scomparso.
Eros Ramazzotti alla camera ardente
"Pippo era il migliore". Cosi' Eros Ramazzotti dopo aver reso omaggio al conduttore, che lo ha scoperto, poi, ha aggiunto: "è dura, è dura". Attesa a Roma anche Laura Pausini, un'altra delle scoperte di Pippo Baudo che la consacrò al grande pubblico con la partecipazione a Sanremo nel 1993 con il brano "La solitudine".
Clicca qui e iscriviti al nostro canale Whatsapp! Le notizie, in tempo reale, dell'Agenzia Italia ora anche sul tuo smartphone