Questa tendenza al rialzo dovrebbe continuare, con il debito pubblico che si avvicinerà al 100% del PIL entro la fine del decennio, superando i livelli raggiunti durante la pandemia. Nello scenario peggiore, arriverà fino al 117% del Pil nel 2027: il livello più alto dalla seconda guerra mondiale, superando le proiezioni di riferimento di quasi 20 punti percentuali.
Per questo motivo, "i paesi dovranno innanzitutto mettere ordine nelle proprie finanze pubbliche. Ciò significa attuare politiche prudenti nell'ambito di quadri di bilancio solidi per rafforzare la fiducia dei cittadini e contribuire a ridurre l'incertezza".
Fiscal Monitor e incertezza globale
Nel Fiscal Monitor presentato durante il meeting annuale, gli esperti dell'istituto di Washington hanno spiegato che "i principali cambiamenti politici in atto hanno accentuato l'incertezza a livello globale", e gli aumenti tariffari "hanno aumentato la volatilità dei mercati finanziari, indebolito le prospettive di crescita e accresciuto i rischi".
Ciò avviene "in un contesto caratterizzato dall'aumento dei livelli di debito in molti paesi e da finanze pubbliche già sotto pressione, che in molti casi dovranno anche far fronte a nuovi e permanenti aumenti della spesa, ad esempio nel settore della difesa".
L'aumento dei rendimenti nelle principali economie e l'ampliamento degli spread nei mercati emergenti complicano ulteriormente il panorama fiscale.
"In un contesto di forte incertezza politica e di mutamento del panorama economico - spiegano gli esperti di Washington - i livelli di indebitamento potrebbero aumentare ulteriormente. In questo contesto, la politica fiscale deve affrontare compromessi critici: bilanciare la riduzione del debito, creare riserve contro le incertezze e soddisfare le urgenti esigenze di spesa in un contesto di prospettive di crescita più deboli e costi di finanziamento più elevati. Affrontare queste complessità sarà essenziale per promuovere la stabilità e la crescita".
Rischi legati al debito
Peraltro, aggiunge l'Fmi, i rischi legati al debito erano già elevati. Secondo il Fiscal Monitor, anche quelli per le prospettive di bilancio "si sono ulteriormente intensificati. I livelli di indebitamento potrebbero aumentare ancora di più rispetto alle stime del debito a rischio se le entrate e la produzione economica dovessero diminuire in misura più significativa rispetto alle previsioni attuali a causa dell'aumento dei dazi e dell'indebolimento delle prospettive di crescita".
Inoltre, l'escalation delle incertezze geoeconomiche potrebbe accentuare i rischi di indebitamento, facendo aumentare il debito pubblico attraverso un aumento della spesa, in particolare nel settore della difesa. Potrebbero inoltre aumentare le richieste di sostegno fiscale da parte dei paesi vulnerabili a gravi perturbazioni causate dagli shock commerciali, con un conseguente aumento della spesa.
Il Fiscal Monitor stima che un aumento significativo dell'incertezza geoeconomica potrebbe portare a un aumento del debito pubblico di circa il 4,5% del PIL nel medio termine.
"Le condizioni finanziarie più rigide e volatili negli Stati Uniti potrebbero avere ripercussioni sui mercati emergenti e sulle economie in via di sviluppo, determinando un aumento dei costi di finanziamento. Ciò incide in modo significativo sui prezzi delle materie prime, con conseguente calo dei prezzi e aumento della volatilità dei prezzi. I limitati miglioramenti fiscali potrebbero aumentare ulteriormente i rischi derivanti dall'aumento dei tassi di interesse, soprattutto perché molti paesi hanno notevoli esigenze di finanziamento. I tassi di interesse elevati potrebbero limitare la spesa essenziale per i programmi sociali e gli investimenti pubblici. Inoltre, la riduzione degli aiuti esteri, dovuta al cambiamento delle priorità delle economie avanzate, complica il finanziamento dei paesi a basso reddito".
La riduzione del debito pubblico e l'ampliamento delle riserve
La politica di bilancio dovrebbe dare priorità alla riduzione del debito pubblico e alla creazione e all'ampliamento delle riserve per far fronte alle pressioni sulla spesa e agli shock economici.
Ciò significa trovare il giusto equilibrio tra aggiustamento e sostegno alla crescita economica, in funzione della situazione specifica di ciascun paese, delle risorse disponibili e delle condizioni economiche generali.
I paesi con un margine di manovra limitato nei bilanci pubblici dovrebbero attuare piani di risanamento graduali e credibili e consentire il funzionamento efficace degli stabilizzatori automatici, come i sussidi di disoccupazione. Qualsiasi nuova spesa dovrebbe essere compensata da tagli alla spesa in altri settori o da nuove entrate.
Per i paesi con una maggiore flessibilità di bilancio, è importante utilizzare le risorse disponibili in modo oculato nell'ambito di piani a medio termine ben definiti. Il sostegno fiscale alle imprese e alle comunità colpite da gravi perturbazioni commerciali dovrebbe essere temporaneo e mirato, con una forte enfasi sulla trasparenza e sull'efficace gestione dei costi.
Più in generale, le economie avanzate dovrebbero affrontare le questioni relative all'invecchiamento della popolazione ridefinendo le priorità di spesa, portando avanti le riforme delle pensioni e dell'assistenza sanitaria e ampliando la base imponibile.