Jack Dorsey ha fatto risorgere Vine, l'app dei video di 6 secondi

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AGI - Sulla scena tech è tornato a battere un colpo Jack Dorsey, l’ex founder di Twitter, con un progetto che vuole riportare in vita lo spirito di Vine. Per chi non si ricorda, Vine era un’app lanciata nel 2013 proprio da Twitter, che l’aveva acquisita l’anno prima, dove si potevano registrare e pubblicare video ultra-brevi, in loop infinito. Sei secondi netti, non uno di più. Ed è proprio questo che l’ha resa, fino al 2017, un punto di riferimento per i creator di allora che condividevano le loro creazioni anche su Facebook.

Ora debutta diVine, un’app che ripristina oltre 100.000 video originali di Vine recuperati da un vecchio backup precedente alla chiusura della piattaforma. L’idea non è solo una pura operazione di nostalgia per il passato. Su diVine gli utenti possono creare un profilo e caricare nuovi video da sei secondi. Ma c’è una differenza sostanziale: i contenuti che l’app sospetta essere generati dall’IA vengono automaticamente bloccati.

 

 

Il progetto, scrive TechCrunch, è finanziato dalla no-profit di Dorsey, “and Other Stuff”, nata nel 2025 per sostenere sperimentazioni open source e strumenti alternativi ai soliti modelli “big tech”. Per ricostruire Vine, Evan Henshaw-Plath (anche lui ex membro del primo team di Twitter) è partito dall’archivio salvato dal team originario e dai dati ancora in loro possesso. Ci sono voluti mesi per estrapolarli, decodificarli e per ricostruire video, account originali, view e perfino commenti. Oggi diVine conta tra 150.000 e 200.000 video, recuperati da circa 60.000 creatori. I creatori mantengono il copyright: possono chiedere la rimozione dei propri contenuti o rivendicare l’account dimostrando di possedere ancora i profili social indicati nella bio originale.

Per garantire che i nuovi video siano davvero “umani”, l’app usa la tecnologia del Guardian Project, che verifica che le clip arrivino da uno smartphone reale. E, essendo costruita su Nostr, il protocollo decentralizzato preferito da Dorsey, chiunque può creare la propria app o il proprio server. Nel frattempo Elon Musk aveva promesso in passato di voler riportare Vine su X, ma senza risultati visibili. Il team di diVine sostiene che, trattandosi di materiale d’archivio e visto che i creator mantengono il copyright, l’uso è legittimo. Ma attendiamo tutti, ora, una risposta da parte del proprietario di Tesla e SpaceX. Intanto, però, Vine è risorta per la felicità di quelli che, per qualche anno, si erano specializzati nella realizzazione di contenuti iper-rapidi.

 

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