Il taglio del cuneo fiscale e le tre aliquote Irpef diventano strutturali, annuncia Giorgetti

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AGI - Il Piano strutturale di bilancio "non lascia indietro nessuno" e si concentra "sulla sostenibilità del sistema pensionistico e la qualità del sistema sanitario". Nella premessa del Psb, inviato in Parlamento poco dopo la Mezzanotte, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti fissa gli obiettivi prioritari per la spesa pubblica dei prossimi anni, pur in un contesto internazionale sottoposto a vulnerabilità visti i due conflitti in corso in Ucraina e Medio Oriente. Il piano, vagliato ieri in Cdm, sarà esaminato dal Parlamento l'8 ottobre, poi verrà inviato a Bruxelles, prova a disegnare una traiettoria per l'uscita entro il 2026 dalla procedura Ue per deficit eccessivo.

 

"La sfida più grande per il Paese è rappresentata dall'elevato stock di debito pubblico e dal relativo onere per interessi. Essi hanno spiazzato ogni margine per disegnare politiche pubbliche di sostegno alla crescita negli ultimi decenni", analizza Giorgetti. Il debito pubblico sfiora i 3 mila miliardi.
Il titolare del Mef rimarca il tema dell'inverno demografico. "Nel lungo termine la sostenibilità del welfare dipende dalla demografia, il Piano rafforza le politiche per la famiglia, per sostenere la natalità e la genitorialità, con migliori servizi alle famiglie e incentivi dedicati". Il documento parla di potenziamento dell'assegno unico e revisione dei congedi parentali nel senso di "contribuire a un riequilibrio dei carichi di cura all'interno della famiglia" tra uomo e donna e "facilitare la permanenza delle madri nel mercato del lavoro".

 

Il Psb, annota Giorgetti, "punta a una graduale ma decisa riduzione del deficit e del debito pubblico in rapporto al PIL promuovendo al contempo la crescita sostenibile, contrastando il declino demografico e confermando le riduzioni di imposta introdotte negli ultimi due anni e l'impegno all'attuazione della legge delega di riforma del fisco".

Gli obiettivi sui conti

Il Governo si pone l'obiettivo di portare il rapporto deficit/Pil al 3,3% nel 2025 e al 2,8% nel 2026 per uscire dalla procedura per deficit eccessivo aperta dalla Ue a giugno scorso. Il piano conferma la traiettoria della spesa primaria netta nei prossimi 7 anni (orizzonte temporale di riferimento) con un tasso di crescita medio vicino all1,5%. I tassi di crescita della spesa primaria netta sono previsti a: 1,3% nel 2025; 1,6% nel 2026; 1,9% nel 2027; 1,7% nel 2028; 1,5% nel 2029; 1,1% nel 2030 e 1,2% nel 2031.

 

Il rapporto tra debito e PIL nei prossimi anni, soprattutto nel periodo 2024-2026, continuerà a essere fortemente condizionato dall'impatto sul fabbisogno di cassa delle compensazioni d'imposta legate ai Superbonus edilizi introdotti a partire dal 2020. Il contatore dei bonus edilizi oggetto di sconto in fattura e cessione in primavera ha raggiunto i 219 miliardi di euro. Il deficit scenderà sotto il 3% nel 2026 e sotto il 2% nel 2029.  

 

Il Governo conferma e rende strutturale, tramite la prossima legge di bilancio, gli effetti del cuneo fiscale sui redditi da lavoro dipendente fino a 35 mila euro e l'accorpamento delle aliquote Irpef su tre scaglioni già in vigore da maggio E poi le risorse necessarie al rinnovo dei contratti pubblici, al finanziamento di misure per favorire la natalità e al rifinanziamento delle missioni di pace".

"La situazione è in miglioramento"

Giorgetti annota: "La situazione economica, occupazionale e di finanza pubblica dell'Italia è in miglioramento malgrado la caduta dei livelli produttivi dell'industria, il preoccupante allargamento dei conflitti internazionali e sfide tecnologiche e ambientali di crescente complessità". Il Psb in tema di recupero dell'evasione fiscale specifica che l'Italia intende consolidare nel medio termine i risultati raggiunti, promuovendo il "rafforzamento delle misure esistenti, anche mediante l'introduzione di strategie di controllo più efficaci e sanzioni tempestive, nonché l'adozione di un approccio più collaborativo tra l'amministrazione finanziaria e i contribuenti, che aumenti la compliance volontaria".

 

L'Ufficio Parlamentare di Bilancio ha validato il quadro macroeconomico tendenziale dopo l'ultimo aggiornamento Istat contenuto nel Psb. Secondo l'Upb lo scenario macroeconomico tendenziale del PSB 2024 è ricompreso in un intervallo "accettabile relativamente alle principali variabili economiche", sebbene in diversi casi "le previsioni si collochino sull'estremo superiore delle stime del panel Upb".

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