I coralli possono essere allevati per resistere al calore

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AGI - L'allevamento selettivo può portare a un modesto aumento nella tolleranza al calore nei coralli. Questo incoraggiante risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications, condotto dagli scienziati del Coralassist Lab della Newcastle University in collaborazione con l'Università di Victoria, l'Horniman Museum and Gardens, il Palau International Coral Reef Center, l'Università di Derby e l'Università di Exeter.

 

Il team, guidato da Liam Lachs e Adriana Humanes, ha allevato con successo dei coralli capaci di sopravvivere a intense ondate di calore marino. Nonostante i risultati promettenti, gli autori precisano che il miglioramento è stato modesto, e potrebbe non essere sufficiente per affrontare le ondate di calore previste per il futuro del pianeta. “Il nostro lavoro – afferma Lachs – dimostra che l'allevamento selettivo è fattibile, ma non costituisce una soluzione miracolosa. Sono pertanto necessari approcci mirati per ridurre drasticamente le emissioni di gas a effetto serra”.

 

L'allevamento selettivo è stato praticato dagli esseri umani per migliaia di anni per produrre animali e piante con caratteristiche desiderabili. Ora, questa tecnica viene considerata uno strumento per la conservazione della natura, specialmente per le barriere coralline, particolarmente vulnerabili alle ondate di calore marine. Nell'ambito dell'indagine, i ricercatori hanno condotto prove di allevamento selettivo per valutare la tolleranza a una breve esposizione al calore intenso, osservando le loro capacità di resistere a un massimo di dieci giorni di temperature superiori alla media di 3,5 °C.

 

Allo stesso tempo, gli scienziati hanno esplorato le possibilità dei coralli di sopravvivere a periodi di esposizione più duraturi, fino a un mese, con temperature di 2,5 °C in più rispetto ai valori medi. Stando a quanto emerge dal lavoro, i coralli allevati selettivamente mostravano una buona tolleranza al calore in entrambi gli scenari, che poteva anche essere migliorata di circa un grado a settimana entro una generazione. Questo ritmo, però, sostengono gli autori, potrebbe non essere sufficiente per garantire la sopravvivenza dei coralli nel prossimo futuro. In assenza di correlazione genetica rilevata, è plausibile che i tratti alterati dall'allevamento selettivo saranno soggetti a controlli genetici indipendenti.

 

Ciò avrebbe implicazioni importanti, spiegano gli esperti, poiché gli interventi trarrebbero vantaggio da analisi economiche e rapide che possono identificare efficacemente colonie tolleranti al calore per la riproduzione. “La sopravvivenza dei coralli rappresenta una vera sfida – conclude Humanes – abbiamo ancora molto lavoro da fare prima che l'allevamento selettivo possa essere implementato con successo. È necessaria una comprensione più approfondita per determinare quali tratti dare la priorità e come questi siano correlati geneticamente”.

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