AGI - "Esprimi un desiderio", il nuovo film di Volfango De Biasi, arriva nelle sale il prossimo 25 settembre e vede protagonisti Diego Abatantuono e Max Angioni. Un progetto che parte da un soggetto francese, ma che il regista ha voluto trasformare e adattare per il pubblico italiano come raccontano i protagonisti nell'intervista all’Agi.
Il confronto generazionale
“L’idea nasce da un film già realizzato in Francia, che abbiamo deciso di rivoluzionare insieme – spiega De Biasi –. Mi affascinava proprio il confronto generazionale: le scintille che scattano tra due universi che sembrano non comunicare, ma che alla fine si incontrano sull’affetto, sul divertimento, sul bisogno di sentirsi vivi ed esprimere desideri”.
Il tema dei social e delle manipolazioni digitali
Il film, tra una battuta e l’altra, torna anche a lanciare un messaggio sul rapporto con la tecnologia e i social network. Nella storia, infatti, un video manipolato trasforma il personaggio di Max Angioni in un presunto “nemico degli anziani”, scatenando equivoci e riflessioni sul potere delle immagini, oltre che la sua “reclusione” ai servizi socialmente utili.
Ritorno alla vita reale
“Il film parte proprio da questo – sottolinea De Biasi – un giovane immerso nel mondo digitale che, a un certo punto, entra in una dimensione analogica fatta di racconti, amicizia e vita reale. Perché la vera vita resta quella che si costruisce facendo cose insieme”.
La difficoltà dei social network
Max Angioni, al suo debutto cinematografico come protagonista, ammette di vivere in prima persona questa difficoltà dei social network: “Sto iniziando a usare sempre meno i social. È diventato impossibile distinguere un contenuto autentico da uno artefatto, e comunque è difficile non farsi influenzare. L’unica via è tornare alla vita reale”.
La distanza dal mondo digitale di Abatantuono
Più netto Diego Abatantuono, che ha sempre mantenuto le distanze dal mondo digitale: “Uso il telefonino per telefonare, mandare messaggi e vedere le foto dei miei nipoti, niente di più. Non mi interessa avere cinquanta versioni della stessa cosa per poi non sapere quale sia vera. Chi usa i social deve stare molto attento”.
L’intelligenza artificiale e i rischi per il cinema
Non poteva mancare un passaggio sull’intelligenza artificiale, tema sempre più presente anche nell’industria cinematografica. Alla domanda se l’IA possa un giorno sostituire gli attori, Abatantuono risponde: “Alla mia età ho più paura dei droni che bombardano i paesi - la sua citazione del conflitto in corso tra Russia e Ucraina - Certo, l’intelligenza artificiale può fare danni, anche più gravi del creare un clone, ma non ha senso angosciarsi: non possiamo farci niente”.
Il valore del dialogo tra generazioni
Uno degli aspetti più forti di Esprimi un desiderio è il rapporto tra i protagonisti, due generazioni agli antipodi. Per Angioni, lavorare accanto a un mostro sacro come Abatantuono è stata una scoperta: “All’inizio avevo un po’ di soggezione, ma Diego si è mostrato subito disponibile, alla mano, mettendomi a mio agio. Credo che più che il dialogo tra generazioni, sia importante riscoprire il dialogo in generale: ascoltare l’altro con apertura”.
L'importanza del dialogo
Abatantuono concorda: “Il dialogo vale sempre, che tu abbia settant’anni o sei. Quando non si parla, quando si delega tutto alla tecnologia, nascono i veri problemi. Anche l’umorismo si regge sul dialogo: se c’è sintonia, il film funziona”.
Angioni tra conduzione e recitazione
Il passaggio dal piccolo schermo al cinema, per Angioni, non è stato traumatico. Anzi, l’attore confessa di sentirsi più a suo agio davanti alla macchina da presa che in veste di conduttore a Le Iene per quanto riguarda alcuni servizi: “La regia e la recitazione mi hanno sempre attratto più della conduzione. Quando devo introdurre storie particolarmente impegnative in tv, mi sento spesso a disagio. Invece interpretare una scena, anche complessa, per me è più naturale”.