Cuccioli di megattere nati durante la migrazione, nuove scoperte

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AGI - I cuccioli di megattere possono nascere anche durante la migrazione, e continuare il viaggio con i loro genitori: lo rivela uno studio su queste balenottere pubblicato sulla rivista Frontiers in Marine Science, condotto dagli scienziati dell'Università del Nuovo Galles del Sud e del National Parks and Wildlife Service, in Australia. Il team, guidato da Tracey Rogers, Jane McPhee-Frew e Adelaide Dedden, ha analizzato l'area in cui vengono alla luce i piccoli di megattere in Australia e Nuova Zelanda, combinando informazioni provenienti da osservazioni scientifiche, indagini governative e segnalazioni di spiaggiamenti dal 1991.

Nuove scoperte sulla migrazione

Finora, spiegano gli esperti, si pensava che le migrazioni delle megattere verso le acque tropicali fossero finalizzate alla procreazione e che esistessero delle zone limitate in cui avvengono le nascite. In realtà, questo lavoro suggerisce che i cuccioli di questo cetaceo misticeto possono venire alla luce anche nelle acque della Tasmania e della Nuova Zelanda, circa 1500 km più a sud di quanto ipotizzato finora. Questi risultati, commentano gli studiosi, ribaltano le convinzioni consolidate sulla migrazione delle megattere, e sottolineano l'importanza di migliorare la consapevolezza relativa alle zone in cui nascono i piccoli, in modo da proteggerli adeguatamente.

Avvistamenti e migrazione

"Centinaia di cuccioli - riporta Rogers - sono nati molto distanti rispetto alle aree di riproduzione considerate adatte. Abbiamo identificato 209 avvistamenti, rappresentativi di almeno 169 individui appena nati. Sappiamo che almeno 118 balene hanno continuato a migrare verso nord dopo il parto". Le popolazioni di megattere percorrono lunghe distanze dall'Oceano Antartico alle zone di riproduzione ai tropici, facendo affidamento sulle riserve corporee e le enormi quantità di krill che ingeriscono per sostenersi. La popolazione di megattere, spiegano gli esperti, ha rischiato seriamente l'estinzione a causa della caccia, ma attualmente si contano tra i 30 e i 50mila esemplari solo nell'Australia orientale.

Importanza della ricerca

"Questi importanti risultati - sostengono gli autori - sono stati ottenuti grazie a una serie di buone pratiche e hanno richiesto tempo, investimenti e interventi mirati". La migrazione può rendere i cuccioli vulnerabili ai predatori, per cui gli autori si sono chiesti cosa spinga le balene a migrare durante la fine della gravidanza se lo scopo non è il raggiungimento di una zona di riproduzione. "Abbiamo ancora molti interrogativi irrisolti - conclude McPhee-Frew - sarà interessante valutare più approfonditamente questi aspetti e comprendere meglio le abitudini delle megattere".

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