Come reagiscono i mercati ai piani di Donald Trump

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AGI - Il 14 febbraio i mercati reagiscono in modo contrastato ma spesso anche positivamente ai piani di Donald Trump per tariffe reciproche sui partner commerciali degli Stati Uniti, che non verranno imposti immediatamente e che potrebbero richiedere settimane o mesi di indagini e di difficili negoziazioni prima di essere varati. In Asia i listini procedono in modo contrastato, mentre i future a Wall Street in leggero rialzo, dopo che i tre indici di New York hanno chiuso sui massimi di giornata, i rendimenti dei Treasury sono scesi e il dollaro è arretrato al minimo da due settimane, sulla scia dell'arrivo dei nuovi dazi reciproci. I nuovi dazi dovrebbero partire dal 2 aprile, anche se, come si legge in una nota degli analisti di Barclays, "considerati i recenti alti e bassi sui mercati finanziari globali in seguito alla notizia dei dazi proposti del 25% su Canada e Messico, è difficile affermare con certezza se le tariffe reciproche saranno effettivamente applicate dopo il primo aprile". Intanto in Asia la Borsa di Tokyo arretra di oltre lo 0,7% per le prese di profitto e anche a causa della brusca ripresa notturna dello yen, mentre l'indice del dollaro, che misura il biglietto verde rispetto a un paniere di valute simili, è sceso dello 0,8% e potrebbe chiudere l'ottava ai minimi da dicembre. Intanto Hong Kong e Shanghai continuano a registrare le performance migliori in Asia, grazie all'intelligenza artificiale e al lancio di DeepSeek.

 

Morgan Stanley ritiene che DeepSeek abbia contribuito a rafforzare il sentiment nei confronti dei mercati cinesi, ma ha anche avvertito che la persistente debolezza economica e la dilagante tendenza disinflazionistica stanno causando una divergenza tra i settori tecnologici e non tecnologici. Anche Seul avanza sulla scia dei tecnologici e i mercati australiani hanno raggiunto livelli record, poiche' gli investitori si stanno preparando a un taglio dei tassi di interesse da parte della Reserve Bank of Australia la prossima settimana. A Wall Street i future salgono dopo che ieri l'S&P è avanzato dell'1% e il Nasdaq ha fatto un balzo dell'1,5%, attestandosi l'1,1% al di sotto del picco di meta' dicembre, dopo i piani di Trump per i dazi reciproci, che il presidente Usa ha annunciato mentre alla Casa Bianca ha incontrato il leader indiano Narendra Modi, il quale si è offerto di discutere di un allentamento dei dazi e di un maggiore acquisto di petrolio, gas e aerei da combattimento dagli Stati Uniti, avviando così un negoziato con Washington per cercare di proteggere gli interessi dell'India.

 

A favorire il rialzo di Wall Street ieri hanno contribuito anche i dati sui prezzi alla produzione, che a gennaio hanno alimentato l'aspettativa di un'inflazione più contenuta. Più nel dettaglio i dati Ppi che fanno parte del Pce, l'indice dei prezzi preferito dalla Fed, sono stati deboli e hanno alimentato le speranze che la prossima lettura del Pce possa essere più fredda di quanto attualmente previsto. Inoltre a favorire la propensione al rischio dei mercati ha contribuito anche la prospettiva dei colloqui di pace tra Russia e Ucraina, la quale rischia tuttavia di tagliare fuori l'Europa. In un'intervista all'Eliseo, poco dopo che Trump ha concordato con Vladimir Putin dei colloqui di pace, il presidente francese Emmanuel Macron ha sostenuto la necessita' che l'Europa "si rafforzi" nei settori della difesa e dell'economia. Inoltre ha insistito sul fatto che solo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky può negoziare a nome del suo paese, avvertendo che consentire una "pace che e' una capitolazione" sarebbe una "cattiva notizia per tutti", compresi gli Stati Uniti. Insomma, a tre settimane dal suo insediamento Trump sta mettendo sottosopra il mondo politico e i mercati, i quali appaiono preoccupati ma non spaventati, visto che ieri l'azionario e l'obbligazionario hanno viaggiato col vento in poppa, mentre l'oro è rimasto su livelli record e il prezzo del petrolio e' sceso ancora, attestandosi al minimo dell'anno.

 

Nel frattempo oggi i future sull'EuroStoxx arretrano dopo che ieri le Borse europee hanno chiuso in rialzo, a eccezione di Londra, in rosso nonostante la crescita del Pil nel quarto trimestre del 2024 oltre le stime. I mercati europei finora hanno metabolizzato abbastanza bene le minacce di Trump sui dazi, anche se diversi alti funzionari del Vecchio Continente hanno dichiarato al Financial Times di temere che il presidente degli Stati Uniti dica loro che l'Europa dovrà pagare per la ricostruzione ucraina e inviare truppe per mantenere un accordo di pace in cui non verrà coinvolta. Intanto oggi c'è attesa sui mercati per i dati sulle vendite al dettaglio Usa e per quelli sul Pil preliminare dell'Eurozona nel quarto trimestre, che si prevede rimarrà invariato su base trimestrale. Sempre oggi si riunirà la banca centrale russa e a Monaco si riuniranno i ministri della Difesa europei per valutare la situazione, anche alla luce dei cambiamenti nella politica estera americana.

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