AGI - Vittime di rastrellamenti, stanate in un territorio relativamente ampio, fatto di piccoli borghi, parrocchie, osterie, empori: molte rimasero sepolte per mesi e solo dopo la fine della guerra si fecero i conti con l'orrore: la strage di Marzabotto, perpetrata dalle truppe naziste guidate dal maggiore Walter Reder tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944, causò la morte di 770 civili tra cui donne, bambini e anziani nei territori tra i comuni di Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno, nell'Appennino bolognese.
La strage di Monte Sole, spesso chiamata la strage di Marzabotto, viene oggi ricordata come l'eccidio più efferato e di più vaste proporzioni contro la popolazione civile che si è avuto nell'Europa Occidentale durante la seconda guerra mondiale. Terribili storie che si iscrivono in un fase delicata del conflitto quando, nell'autunno del '44, le truppe alleate stavano risalendo la penisola minacciando di sfondare la Linea Gotica, ovvero le difese nazifasciste sull'appennino tosco - emiliano.
La storia, un 'massacro pianificato', ricorda fucilazioni, case incendiate, violenze atroci, anziani decapitati, donne stuprate e uccise, bambini gettati vivi tra le fiamme. La vittima più giovane, Valter Cardi, neonato di soli quattordici giorni. Ottanta anni dopo, Marzabotto ricorda gli eccidi di Monte Sole in un commemorazione solenne alle quali interverrà, oltre al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, anche il presidente della Repubblica federale tedesca, Frank-Walter Steinmeier. Per il nostro capo dello Stato è la seconda visita a Marzabotto: nel 1992, da poco rieletto parlamentare alla Camera, fu relatore ufficiale durante la commemorazione del 48^ anniversario degli eccidi.
A Marzabotto la cerimonia si è aperta alle 8.30 con il ricevimento delle delegazioni; seguirà la messa nella chiesa parrocchiale celebrata dal cardinale Matteo Maria Zuppi e la deposizione delle corone al Sacrario dei Caduti. Alle 11.45, in Piazza Martiri delle Fosse Ardeatine, dopo i saluti di Valter Cardi, presidente Comitato Onoranze caduti di Marzabotto e Valentina Cuppi, sindaca di Marzabotto, interverranno Mattarella e Steinmeier. Sono trascorsi oltre vent'anni da quando un altro presidente della Repubblica si è recato ufficialmente nei luoghi della strage nazifascista assieme a un Presidente tedesco. Nel 2002, qualche giorno prima del 25 aprile, Johannes Rau, il presidente tedesco, decise di salire a Monte Sole insieme a Carlo Azeglio Ciampi, un gesto di riconciliazione a oltre cinquant'anni dall'eccidio.
Sono centinaia le delegazioni in corteo a Marzabotto in occasione degli 80 anni della strage del Monte Sole. In piazza, 1.200-1.300 persone davanti al municipio. Il corteo si è spostate fino alla chiesa, dove celebrerà la messa il cardinale di Bologna Matteo Zuppi, di fronte la tensostruttura che ospiterà gli interventi ufficiali dei due presidenti, quello italiano, Sergio Mattarella, e quello della Repubblica federale tedesca, Frank-Walter Steinmeier. In piazza è stato allestito anche un maxischermo per dare a tutti la possibilità di partecipare. Al termine della messa, la deposizione di una corona davanti al monumento ai caduti.
Zuppi: "I presidenti indicano la fratellanza come risposta"
La presenza di due presidenti, quello italiano e quello tedesco, alla commemorazione degli 80 anni di Marzabotto, "ci aiuta a capire come riconciliazione, concordia e fratellanza siano la vera risposta". Lo dice, prima della celebrazione eucaristica, l'arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, Matteo Maria Zuppi.
"Chiediamo innanzitutto perdono - ha proseguito Zuppi - peccato e' far crescere odio, divisione e indifferenza. Chiediamo perdono per poter essere operatori di pace in un mondo ancora troppo segnato dalla stessa violenza e divisione". Zuppi ha poi mostrato alla folla presente in chiesa la sua nuova croce fatta, ha spiegato, del legno di quercia di Monte Sole