AGI - È "un'epoca di cambiamenti e di turbamenti, di guerre e valori rovesciati, di capi di stato impazziti, e di dittatori sanguinari confermati. Mi sento come tutti, stranito. Viviamo davvero un periodo molto buio".
Lo dice in una lunga intervista a La Stampa Vasco Rossi, il rocker di Zocca che il 31 maggio a Torino, aprirà il suo tour già sold out da un anno e che toccherà anche Firenze, Bologna, Napoli, Messina e si chiuderà a Roma il 27 e 28 giugno.
Ignoranza al potere e valore della resistenza
"Oggi al potere c'è l'ignoranza" – dice senza mezzi termini, rispondendo a una domanda sulla ricorrenza del 25 aprile – "Resistenza è un concetto chiave. Arrendersi a oltranza è una forma di resistenza al sopruso e all'ignoranza. Ma la resistenza ai soprusi è sacrosanta. L'avevo detto che stava arrivando una valanga di ignoranza.
Ma io sono felice di portare gioia e anche amore con i miei concerti. Perché poi, le mie canzoni sono degli atti di amore. C'è amore dentro la provocazione perché deve risvegliare le coscienze".
La pratica della consapevolezza
Vasco Rossi afferma di aver scelto da qualche tempo di fare "pratica della consapevolezza. Ho cominciato concentrandomi sul respiro fino a che c'è un attimo nel quale resto senza pensieri. A quel punto provo un senso di pace e gioia. Nella mente noi anticipiamo il futuro e diventiamo ansiosi, ricordiamo il passato e soffriamo. Esiste solo il presente, l'adesso. Essere presenti nel qui e ora, questo insegna la filosofia orientale".
Accettazione e pace interiore
E a questo proposito, Rossi sottolinea che proprio "secondo la filosofia orientale, la resistenza è quello che fa soffrire e l'accettazione porta alla pace. Ma l'accettazione non significa resa, significa comprensione".
Il ricordo del padre e il significato del 25 aprile
Il 25 aprile è nel ricordo del padre di Vasco Rossi, medaglia d'Onore alla memoria per essersi rifiutato di combattere con i nazisti. E fu mandato al campo di concentramento di Dortmund.
"Ha preferito il lager piuttosto che arrendersi al nazifascismo e combattere con i tedeschi contro gli italiani" – ha spiegato – "aveva fatto amicizia con un compagno che gli aveva salvato la vita. Si chiamava Vasco".
Un tour che celebra la vita
Il tour di Rossi parte il 31 maggio: "Quest'anno, il filo rosso che unisce tutti i pezzi della scaletta è vita, essere, la vita è, vita celebrata, vita ostinata, vita complicata, vita presa alla leggera, vita fiera. Voglio una vita spericolata, anzi sono una vita spericolata.
Insomma, la vita in tutte le forme e accezioni. Mai come quest'anno, è il caso di celebrarla. Di fronte a questo mondo pieno di odio e di guerre, dove sembra essere tornati alla legge della giungla, noi celebriamo la vita, l'amore e la pace. Il mio è un concerto di luce".