Usa-Cina, la sfida dei dazi continua

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AGI - Continua il braccio di ferro tra Washington e Pechino sul fronte dei dazi. La Cina ha avvertito di non aver paura di "combattere" la guerra tariffaria innescata dagli Usa, tornando al contempo a sostenere il dialogo, il giorno dopo le nuove restrizioni commerciali su entrambi i fronti e le dichiarazioni della Casa Bianca secondo cui spetta a Pechino sedersi al tavolo delle trattative.

 

"Se gli Stati Uniti vogliono davvero risolvere la questione attraverso il dialogo e la negoziazione, devono smettere di minacciare e di ricattare, e avviare discussioni con la Cina su basi di uguaglianza, rispetto e reciproco vantaggio", ha ammonito Lin Jian, portavoce del ministero degli Affari Esteri cinese, in conferenza stampa. Le sue parole fanno seguito alle dichiarazioni rilasciate ieri da Washington, secondo cui la palla è "nel campo della Cina".

 

Donald Trump "ha chiarito ancora una volta di essere aperto a un accordo con la Cina. Ma è Pechino ad aver bisogno di un accordo con gli Stati Uniti", e non il contrario, ha detto ai giornalisti la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt. Per Leavitt, "la palla è nel campo della Cina" se il Paese vuole porre fine alla guerra commerciale.

 

La Cina, che ha messo a segno un Pil superiore alle aspettative pari al 5,4% nel primo trimestre dell'anno, ha sospeso tutte le consegne di aerei fabbricati dall'americana Boeing. Una mossa denunciata dal presidente Usa, che sul network Truth ha dichiarato che la Cina si è tirata indietro dall'intesa per gli aerei "coperti da impegni vincolanti". Secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Bloomberg, Pechino ha anche chiesto alle compagnie aeree del Paese "di sospendere tutti gli acquisti di equipaggiamenti aeronautici e pezzi di ricambio da aziende americane".

 

Anche Pechino sembra decisa ad attaccare l'agricoltura americana: l'American Meat Exporters Federation ha confermato che la maggior parte degli esportatori di carne bovina non ha rinnovato le proprie licenze da metà marzo. Oggi Hong Kong Post ha annunciato la sospensione delle consegne dei pacchi negli Stati Uniti. La nuova offensiva tariffaria di Donald Trump, che prende di mira alcuni minerali e prodotti elettronici, ha pesato sui mercati azionari globali, con i titoli tecnologici che hanno sofferto in particolare per le restrizioni sui chip imposte al gigante industriale americano Nvidia.

 

Oggi il presidente cinese Xi Jinping prosegue il suo tour nel Sud-est asiatico in Malesia per cercare di organizzare una risposta coordinata ai dazi statunitensi. Cina e Stati Uniti sono entrati in una vera guerra doganale: Washington ha imposto tariffe complessive del 145% sui prodotti cinesi che entrano nel suo territorio, che si aggiungono a quelle in vigore prima del ritorno di Trump alla Casa Bianca. Pechino ha risposto con un tasso che ora si attesta al 125%.

 

Ma il presidente degli Stati Uniti ha attenuato i suoi annunci, esentando computer, smartphone e altri prodotti elettronici, nonché semiconduttori, la maggior parte dei quali proviene dalla Cina. Per tutti gli altri Paesi, le tariffe reciproche superiori al 10% sono state sospese per 90 giorni, con la Casa Bianca che ha aperto la porta ai negoziati.

 

La Corea del Sud, uno dei principali esportatori di auto e semiconduttori negli Stati Uniti, ha annunciato che il suo ministro delle Finanze, Choi Sang-mok, si recherà a Washington la prossima settimana per incontrare il suo omologo, Scott Bessent. Oltre alle automobili, Donald Trump ha imposto tariffe settoriali del 25% anche su acciaio e alluminio e potrebbe fare lo stesso su semiconduttori e prodotti farmaceutici. 

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