Truffe con carte elettroniche, perché sono in crescita

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AGI - Nel 2024, sono stati circa 2,9 milioni gli italiani vittime di truffe o tentativi di frode legati all'uso di carte elettroniche. Il danno economico complessivo è stimato in oltre 880 milioni di euro. A rivelarlo è un'indagine commissionata da Facile.it e realizzata da mUp Research, che evidenzia come il fenomeno sia in costante espansione.

I canali preferiti dai truffatori

Lo strumento più utilizzato dai malintenzionati sono le false email (38,1%), seguite dagli SMS ingannevoli (28,4%). Non mancano però i canali più moderni: le app di messaggistica istantanea rappresentano il 14,9% dei tentativi di truffa, mentre i social network si attestano al 13,4%.

Un italiano su quattro non denuncia

Nonostante l'entità dei danni, oltre uno su quattro (26,1%) tra coloro che subiscono una truffa o un tentativo di frode sceglie di non denunciare l'accaduto, lasciando così in ombra la reale dimensione del fenomeno.

Giovani e laureati tra le vittime più colpite

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non sono gli anziani le principali vittime, ma i giovani. A fronte di una media nazionale del 6,8%, la percentuale sale all'8,5% nella fascia tra i 25 e i 34 anni e raggiunge addirittura il 14,1% tra i 18-24enni.

Un altro dato sorprendente riguarda il titolo di studio: i più colpiti risultano essere i laureati, con un'incidenza superiore al doppio rispetto alla media, segno che l'istruzione non sempre si traduce in maggiore protezione digitale.

Nord Est: l'area geografica più colpita

Dal punto di vista territoriale, l'area più esposta risulta essere il Nord Est, dove la percentuale di vittime raggiunge il 7,9%, superando la media nazionale. Seguono altre macro-aree del Paese, anche se con numeri leggermente inferiori.

L'importanza dell'educazione digitale

I risultati dell'indagine mettono in luce l'urgenza di rafforzare sia le misure di prevenzione che la consapevolezza digitale tra i consumatori. Giovani e utenti istruiti, spesso considerati meno vulnerabili, si rivelano invece tra i più esposti, a dimostrazione che la familiarità con la tecnologia non è sempre garanzia di sicurezza.

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