Taiwan inserisce Huawei e SMIC nella lista nera delle esportazioni

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AGI - Taiwan ha incluso i colossi tecnologici cinesi Huawei e il principale produttore di chip del colosso asiatico, la Semiconductor Manufacturing International Corporation (SMIC), in una lista nera di aziende estere con cui non si possono concludere vendite senza il permesso esplicito del governo dell'isola.

Nell'ultimo aggiornamento del cosiddetto “elenco di entità” dell'Amministrazione del Commercio Internazionale taiwanese, pubblicato questo fine settimana sul suo sito web senza un annuncio pubblico, figurano ora le due aziende cinesi menzionate, così come numerose loro sussidiarie nazionali e internazionali. D'ora in poi, le aziende taiwanesi avranno bisogno dell'autorizzazione espressa da parte di Taipei prima di poter effettuare vendite a queste imprese.

Secondo Bloomberg, le nuove restrizioni limiteranno, almeno parzialmente, l'accesso di Huawei e SMIC a materiali e tecnologie taiwanesi legate alla produzione di chip per l'intelligenza artificiale (IA), così come alla costruzione di impianti per tale settore. Taipei applica già da anni divieti sull'esportazione verso la Cina di apparecchiature fondamentali per la produzione di chip, come le macchine litografiche, anche se finora non aveva incluso grandi aziende tecnologiche cinesi nell'elenco citato.

In ogni caso, TSMC — fornitore chiave per Apple o Nvidia — aveva già interrotto le forniture a Huawei nel 2020 a seguito delle sanzioni imposte dagli Stati Uniti. La decisione arriva in un contesto di crescenti tensioni tra Cina e Taiwan, isola governata autonomamente dal 1949 e considerata dalle autorità di Pechino come una “provincia ribelle”. L'obiettivo dichiarato della Cina è ottenere la “riunificazione” con Taiwan, un traguardo per il quale non ha escluso l'uso della forza.

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