AGI - Hanno ben 356 milioni di anni le impronte di rettili più antiche attualmente note, e sono state rilevate su una lastra di roccia australiana. A documentare questa curiosa scoperta uno studio, pubblicato sulla rivista Nature, condotto dagli scienziati dell'Università di Uppsala. Il team, guidato da Per Ahlberg, ha analizzato i resti fossili di un'antica impronta di artigli, ritenuta appartenente a un amniote, un antico parente dei rettili. I risultati, commentano gli autori, fanno luce sull'origine degli amnioti, e collocano l'emersione di questi animali in un punto antecedente a quanto ipotizzato finora.
Cosa sono gli amnioti
Gli amnioti, spiegano gli esperti, rappresentano l'unico gruppo di tetrapodi che si è evoluto per riprodursi sulla terraferma. I primi fossili di corpi di amnioti e le loro impronte conosciute erano stati precedentemente datati a circa 320 milioni di anni fa. Ora, gli studiosi hanno individuato nuove impronte su una lastra di roccia nella Formazione Snowy Plains a Victoria, in Australia, risalente a circa 356 milioni di anni fa. I ricercatori hanno identificato due serie di impronte, probabilmente appartenenti allo stesso animale. Le orme presentano segni di artigli associati a un amniote, circa 40 milioni di anni prima di quanto fosse noto.
Estrapolando la distanza tra le zampe anteriori e posteriori, i ricercatori hanno confrontato le caratteristiche osservate con quelle di un moderno varano acquatico. I risultati suggeriscono che l'antico amniote potesse raggiungere circa 80 centimetri, anche se le dimensioni esatte dell'animale non sono note. Questi risultati implicano che l'antenato comune degli amnioti moderni potrebbe essere esistito al limite tra Devoniano e Carbonifero, circa 359 milioni di anni fa e che i tetrapodi, che uniscono le linee evolutive di anfibi e amnioti moderni, siano emersi all'inizio del Devoniano superiore, circa 380 milioni di anni fa. Se queste stime verranno confermate, concludono gli scienziati, è probabile che l'evoluzione dei tetrapodi da creature acquatiche a quelle che vivevano esclusivamente sulla terraferma sia avvenuta più rapidamente di quanto si pensasse in precedenza.