Perché la Natività a Betlemme? Fu colpa delle tasse

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AGI - Perché la Natività ebbe luogo a Betlemme? Perché Giuseppe di Nazareth fu costretto a muoversi con Maria incinta e Gesù nacque in una capanna? Dobbiamo tutto, è il caso di dirlo, alle tasse. Sì, ieri come oggi la riorganizzazione dell'amministrazione finanziaria puntava a razionalizzare la contabilità statale e ad assicurare ulteriori risorse. E quindi, nella tradizione natalizia le tasse finirono per avere un ruolo, per giunta non secondario. Fu infatti, ricorda Fiscooggi, all'incirca nel 4 a.C. (sulle date esatte il dibattito è ancora aperto), che il falegname di Nazareth intraprese il faticoso viaggio dalla sua residenza verso la sua città natale, Betlemme.

A quale scopo mettersi in viaggio con la moglie, Maria, per di più in attesa? "La ragione storica del viaggio - spiega Fiscooggi - è collegata alla necessità di registrare le sue proprietà a Betlemme, terreni soprattutto, per adempiere all'obbligo del censimento, indetto dall'imperatore romano Augusto, che imponeva a tutti i sudditi di dichiarare e registrare le rispettive proprietà nei luoghi stessi in cui erano situate in vista dell'imminente riforma fiscale".

Si tratta del "censimento di tutta la terra" di cui parla anche il Vangelo di Luca. Poiché non era chiaro quanto tempo ci sarebbe voluto perché le autorità locali si occupassero del suo caso e valutassero il suo carico fiscale, Giuseppe fu costretto a portare con sè Maria, presumibilmente per evitare di non essere presente al momento del parto. E così Gesù nacque nella città di Betlemme.

Le tasse nell'antichità erano un capitolo molto 'caro' agli imperatori: si sa che Augusto intendeva dar vita a una vasta riforma del sistema fiscale dell'impero, che stava pacificando e riordinando, e per far ciò gli era necessaria la registrazione di tutti gli abitanti e delle loro ricchezze. Per questa ragione i governatori provinciali annunciarono l'indizione di numerosi censimenti, in pratica dei procedimenti di registrazione della popolazione, che avevano quale finalità essenziale quella di garantire l'osservanza da parte di tutti degli obblighi di natura fiscale provvedendo alla registrazione delle relative proprietà, terreni e immobili.

L'amministrazione finanziaria prevedeva così la costituzione del 'fiscus', ossia la cassa delle entrate tributarie dell'imperatore, distinta dal vecchio aerarium, che rimase la cassa principale, anche se Augusto godeva comunque del diritto di attingere anche da esso le somme necessarie per tutte le funzioni amministrative e militari. Grazie a questo riordino, l'imperatore poteva di fatto dirigere la politica economica di tutto l'impero. 

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