AGI - Che cosa ci si può aspettare nel 2025 dal tennis italiano che non ha mai vinto così tanto come l'anno scorso e da un campione come Jannik Sinner, numero 1 del ranking mondiale da 30 settimane che nel 2024 ha conquistato due Slam (quello australiano e quello americano) le Atp Finals, cinque titoli Atp, la Coppa Davis (bis) e che delle 79 partite giocate ne ha perse appena sei?
Facile: vincere di nuovo la Coppa Davis (il tris non è riuscito a nessuna nazione nella Davis dell'epoca moderna) trionfare agli Internazionali d'Italia ben 49 anni dopo Adriano Panatta ma, soprattutto, scrivere per la prima volta il nome di un italiano nell'albo d'oro di Wimbledon.
Al telefono con l'Agi dall'Australia, Vincenzo Santopadre, coach del francese Luca Van Assche e nel team di Lorenzo Sonego, punta tutto sull'erba di Church Road: “La terza Coppa Davis consecutiva sarebbe fantastica ma per un'Italia che nel 2024 ha vinto così tanto (26 titoli tra singolari e doppi maschili, femminili e misti - ndr) Wimbledon rappresenterebbe la vittoria storica, quella che ci manca – chiarisce - ci siamo andati vicino con Matteo Berrettini e Jasmine Paolini rispettivamente finalisti nel 2021 e quest'anno e adesso sarebbe davvero bello andare a Londra a prendersela”.
Il dubbio che Sinner nell'anno che verrà (il suo primo impegno ufficiale sarà agli Australian Open al via il 12 gennaio) possa risentire dell'effetto boomerang di un 2024 perfetto neanche lo sfiora: “Il suo anno nuovo sarà in crescendo nonostante l'impressionante sequenza di vittorie del 2024 – spiega – perché Sinner è contento di quello che fa ma non si accontenta. È sempre centrato e desideroso di migliorarsi, un campione mostruoso”.
Non per niente Mats Wilander si è spinto anche oltre le previsioni di Santopadre, convinto che il 2025 potrebbe essere l'anno in cui uno tra Sinner e Alcaraz riuscirà a realizzare l'impresa di vincere tutti e quattro i tornei del Grande Slam.
E gli altri azzurri, protagonisti di una stagione che ha reso il tennis azzurro mai così vincente? Santopadre si aspetta molto da Lorenzo Musetti: “Lorenzo dopo la Davis è stato criticato a torto perché ha avuto comunque un 2024 incredibile e questa può essere la stagione ottimale per lui perché ha preso consapevolezza di tante cose”. Nel cuore di Santopadre c'è ovviamente anche Matteo Berrettini (che a Brisbane ha esordito maluccio uscendo al primo turno con Jordan Thompson, sconfitta che gli ha fatto perdere anche la possibilità di partire da testa di serie a Melbourne) di cui è stato lo storico coach: “Matteo è una mina vagante, soprattutto se riesce ad avere un po' di continuità, nel 2024 ha fatto una stagione strepitosa e potrebbe riconfermarsi”, chiarisce.
E se per il romano risalito al 36° posto del ranking mondiale si presentasse un lieve calo fisiologico, analizza, “sarebbe comunque la base per un rilancio”. Santopadre è anche sicuro che Lorenzo Sonego (di cui è membro dello staff) oggi al 53° posto della classifica mondiale avrà un 2025 che lo porterà a ritoccare il suo best ranking: “Ha avuto un anno complicato, si è separato dal suo coach storico Gipo Arbino, ma è un ragazzo molto volenteroso e adesso è in una buonissima condizione per risalire”.