AGI - "La strategia è giusta. Bisogna consolidare la tendenza economica positiva che stiamo registrando e proseguire nel percorso di riduzione delle tasse". Questa l'analisi della premier, Giorgia Meloni, in video collegamento con il Teatro Lirico di Milano per la festa del 25esimo anniversario di Libero quotidiano. La leader del governo poi ha sottolineato che "quando ci siamo insediati molti erano convinti che non saremmo riusciti a fare una legge di bilancio. Alcuni ci hanno sperato ma abbiamo smentito i pronostici. L'Italia si presenta forte e credibile, l'economia italiana dimostra resilienza e solidità, abbiamo fatto meglio di Francia e Germania, lo spread si è più che dimezzato".
Washington e Dazi
Tra i temi toccati, però, ci sono anche quelli relativi alla politica estera dell'Italia. Per quanto riguarda il rapporto con gli Stati Uniti penso che il ruolo dell'Italia sia quello di "fare la sua parte per avvicinare sempre di più le due sponde dell'Atlantico. Sono molto felice che anche grazie all'azione diplomatica italiana si sia riaperto un dialogo sui dazi e l'obiettivo deve essere quello di arrivare a un accordo reciprocamente vantaggioso dal punto di vista commerciale tra Stati Uniti e Unione europea".
C'è spazio anche per una considerazione sul rapporto tra Elon Musk e Donald Trump. "Intanto mi faccio bastare le dinamiche interne italiane per commentare quelle degli altri. Però penso che questo contrasto smonti un po' molte delle ricostruzioni che abbiamo sentito in questi mesi, che parlavano di questo sodalizio tra la destra politica e il potere tecno-finanziario". Per poi aggiungere: "Direi che invece parliamo di persone che possono decidere di avere ottimi rapporti o di averne di pessimi. Nel merito, ho visto che Elon Musk si è scusato per alcuni suoi tweet dicendo che era andato oltre. Penso abbia fatto bene. E ho visto che il presidente Trump si e' dichiarato disponibile a una ricomposizione, che penso sarebbe una buona notizia", ha concluso.
Sul Papa
Papa Leone XIV "l'ho incontrato brevemente, ci ho parlato al telefono, ma dovrei vederlo sicuramente nelle prossime settimane. La sensazione che mi ha trasmesso fin dall'inizio quando l'ho visto affacciarsi dal balcone" è stata quella di "uno fermo nella fede e consapevole della grande missione che gli è stata affidata, con un carattere deciso ma pacato".
"Sono rimasta colpita - ha proseguito la premier - dai momenti di commozione che ha mostrato al mondo, sia quando si è affacciato dalla loggia delle benedizioni dopo l'elezione, sia quando nella messa di inizio pontificato ha guardato l'anello del pescatore che gli era stato consegnato. Penso che ci abbia già regalato qualche bel insegnamento. Ha detto qualche giorno fa delle parole molto belle mentre si rivolgeva a dei sacerdoti, 'non importa essere perfetti ma è necessario essere credibili'.
Penso che sia un insegnamento straordinario soprattutto per chi, come me, rappresenta gli altri, ha degli incarichi di responsabilità. Perché quello che conta alla fine è l'esempio, l'impegno, la coerenza che metti in quello che fai, anche se ogni tanto poi puoi sbagliare e inciampare. Quindi non devi puntare alla perfezione, devi puntare a fare il meglio, devi puntare alla credibilità. E quindi sono molto ottimista".
La sinistra sul referendum
"Sul referendum devo confessare che la reazione della sinistra al risultato non mi ha sorpreso perché la sinistra ragiona sempre nello stesso modo: se vince le elezioni di qualunque genere, allora è un trionfo della democrazia, se perde le elezioni di qualunque genere, allora c'è un problema di democrazia. E addirittura si mettono in discussione le regole della democrazia, avete visto anche in questi giorni con gli esponenti della sinistra che il giorno dopo il voto hanno dichiarato che adesso bisogna rivedere il quorum, bisogna abolirlo".
"Sul referendum - riprende la premier - abbiamo anche assistito, diciamo la verità, a commenti abbastanza surreali nel tentativo di mascherare un esito che non sfugge a chiunque sia intellettualmente onesto. Il ragionamento dal mio punto di vista è abbastanza semplice: se proponi un referendum poi - sottolinea Meloni - ti puoi considerare vincitore se al referendum si raggiunge il quorum e se i cittadini hanno espresso in maggioranza la posizione che sostenevi. Se l'hanno fatto hai vinto, se non l'hanno fatto non hai vinto. Qui invece noi abbiamo una opposizione che dichiara vittoria anche senza aver raggiunto il quorum".