L'occupazione non può essere presentata come una misura di sicurezza, ha sottolineato parlando agli ambasciatori in occasione della Festa della Repubblica, e "l'occupazione illegale di un territorio di un altro paese" può sconfinare in vera e propria volontà di dominio.
Al tempo stesso il Capo dello Stato si è detto "altamente preoccupato" per l'aumento dell'antisemitismo in tutto il mondo.
Il diritto alla sicurezza di Israele e la crisi umanitaria a Gaza
"È imprescindibile" il diritto di Israele a vivere in sicurezza, ha detto ancora il Presidente. Ma è "disumano ridurre alla fame una popolazione civile, bambini ed anziani".
Al tempo stesso le forze armate israeliane devono aprire i varchi per permettere il passaggio degli aiuti. "È inaccettabile il rifiuto di applicare le norme del diritto umanitario nei confronti dei cittadini di Gaza. Si impone, subito, il cessate il fuoco", sono state le parole di Mattarella.
"In qualunque caso, è indispensabile che l'esercito israeliano renda accessibili i territori della Striscia all'azione degli organismi internazionali, rendendo possibile la ripresa di piena assistenza umanitaria alle persone. Che venga ridotta alla fame un'intera popolazione, dai bambini agli anziani, è disumano".
I principi costituzionali e la vocazione alla pace
Il Capo dello Stato ha voluto iniziare la sua riflessione richiamando i principi, sanciti nella Costituzione, che regolano l'azione della Repubblica nell'ambito internazionale.
Una Carta, quella nata dal referendum istituzionale del 2 giugno 1946, "ambiziosa" nell'identificare "nella pace e nella collaborazione la vocazione della Repubblica nei rapporti internazionali".
Una scelta, soggiunge Mattarella riferendosi all'UE come a un pilastro irrinunciabile della stessa anima della Repubblica, "che il percorso di integrazione europea ha rafforzato e consolidato".
Di qui "il rifiuto della categoria del 'nemico', la vocazione al dialogo, il ripudio della guerra quale strumento di offesa alla libertà degli altri popoli, la promozione di organizzazioni internazionali rivolte a pace e giustizia", hanno contrassegnato e contrassegnano le scelte della Repubblica Italiana in questi 79 anni di vita.
Insomma, "il tema della pace è al centro della nostra comune attenzione". Eppure "tanti sono i tristi scenari di conflitto aperti".