Lucio Corsi e la finale dell'Eurovision: "La gara non fa per me"

15 ore fa 7

AGI - "Andiamo lisci, andiamo avanti verso la finale. Sono felice di questo risultato". Lucio Corsi, alla vigilia della finale di Eurovision in cui è in gara con il brano che ha presentato a Sanremo dal titolo "Volevo essere un duro", si mostra sereno e soddisfatto di partecipare a questo grande spettacolo in ambito europeo. "È bello il fatto che puoi inventarti quello che vuoi - ha detto ai giornalisti - su quel palcoscenico ognuno porta la sua musica. Ed è bello unire tanti Paesi in un unico evento. Ora aspettiamo la finale ma in realtà, la gara è un controsenso. Come si fa a gareggiare con la musica? La competizione non fa per me".

Il 31enne cantautore toscano ha ascoltato altre canzoni e ha trovato il suo gruppo preferito: "Mi piace il pezzo del Portogallo. È un gruppo di musicisti bravi. Mi piacerebbe suonare con loro. Il pezzo ha una bella melodia, un bel ritornello, e' affine ai miei gusti". Corsi porta in scena il pezzo cosi come ha fatto a Sanremo: "L'armonica la uso con il microfono perché si canta dal vivo ma non si suona", ha spiegato, "e allora ho usato questo espediente. La chitarra è una oval, sono chitarre magiche quelle. Anche Guccini le definì tali. La scenografia che uso è la stessa del tour. La rappresentazione della canzone è sempre quella, di Sanremo".

"Mi interessa portare in scena una cosa che inganni me stesso", sottolinea il cantautore toscano, "non voglio fare una cosa pensata per un contenitore. Le persone mi conoscono e sanno come sono quindi, non voglio fare cose che non mi rappresentano". I sottotitoli? "La lingua italiana e' molto bella - osserva Corsi - ma ritengo che i testi debbano essere compresi. Mi fa piacere che ci sano i sottotitoli, è giusto far capire cosa cantiamo e il significato delle parole. Abbiamo tradotti il testo in un inglese molto semplice. È bello che ogni Paese canti nella sua lingua proprio perché le lingue sono belle, hanno suoni diversi. Ma serve anche far capire agli altri il significato".

Eurovision può essere un'occasione per farsi conoscere all'estero: "Perché no? È una cosa che ci si augura. Ma ora vediamo cosa succede. E comunque sono felice di fare un tour in Italia, fino a settembre ci siamo. Poi vediamo, vediamo l'Europa". 

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