AGI - I leader dell'Unione Europea stanno prendendo sempre più coscienza della forte dipendenza tecnologica dal settore privato statunitense, da cui passa gran parte dell’infrastruttura critica europea, dai sistemi sanitari alla difesa nazionale. Le preoccupazioni sono aumentate dopo l’elezione di Donald Trump e i dubbi sul futuro dell’alleanza transatlantica: cresce infatti l’allarme per possibili pressioni Usa su privacy e accesso ai dati.
Oggi Amazon, Microsoft e Google controllano oltre due terzi del mercato europeo del cloud computing, mentre Google e Apple dominano i sistemi operativi dei telefoni cellulari. ChatGPT di OpenAI è leader nell’intelligenza artificiale conversazionale, e la maggior parte dei social usati in Europa sono statunitensi. Una dipendenza che, come per la difesa, è diventata un problema geopolitico, spingendo l’Europa a investire di più in tecnologie autoctone.
Henna Virkkunen, nuova commissaria europea per la tecnologia, ha assunto l’incarico puntando alla sovranità tecnologica: mira a rafforzare l’autonomia in campi come informatica quantistica, AI e semiconduttori. Secondo Max von Thun dell’Open Markets Institute, la “militarizzazione” della tecnologia ha reso urgente lo sviluppo di un settore tecnologico europeo indipendente. Tuttavia, la realtà mostra che solo poche delle prime 50 Big Tech mondiali sono europee e le startup del continente soffrono di scarsa capitalizzazione e normative frammentate.
Verso un Buy European Act
Secondo l’ex premier Mario Draghi, il divario di produttività con gli Usa è dovuto anche alla debolezza dell’Ue nelle tecnologie emergenti. E mentre iniziative come il cloud sovrano cercano di ridurre la dipendenza da Amazon e Google, la Commissione Europea prepara un nuovo atto per rafforzare l’infrastruttura cloud e AI. Si valuta l’introduzione di clausole Buy European per favorire le aziende Ue negli appalti pubblici, come già suggerito dal commissario Stéphane Séjourné e dal ministro francese Marc Ferracci.
Intanto le Big Tech statunitensi, da Microsoft a Google, si muovono con offerte di cloud sovrano per mantenere la leadership, puntando sulla mancanza di alternative europee. Per Christian Klein di SAP, però, l’autonomia tecnologica non è solo infrastruttura: «Mancano i talenti per applicare l’intelligenza artificiale come serve all’Europa».