AGI - Sarà a mezzogiorno. Di fuoco, ma non sotto il profilo meteo perché le previsioni dicono pioggia; ed è per questo motivo che gli organizzatori hanno anticipato la finale rispetto al solito.
Ma Lorenzo Musetti dovrà averne molte di fiamme nel suo animo per tentare di vincere la sua prima finale di un torneo 1000. Affronterà Carlos Alcaraz che in carriera ha sconfitto una volta su quattro incontri: però si tratta di un segnale positivo perché quel match si giocò sulla terra, ad Amburgo, tre anni fa. Una terra simile ma non identica a quella su cui si giocherà che inevitabilmente sarà umida e pesante.
Fattore che Musetti in semifinale ha utilizzato a suo vantaggio facendo cadere nel campo avversario palle magari non profondissime ma che rimbalzavano alte e qualche volta assumevano traiettorie irregolari. Ma che ad Alcaraz potrebbero fare molto meno male rispetto al Demon australiano. Forse si giocherà a mezzogiorno forse no, dipenderà dalla pioggia.
Ma Lorenzo, che virtualmente è oggi numero 11 al mondo ma si isserebbe fino alla settima posizione se vincesse il torneo, dovrà essere conscio che Carlitos è altra cosa rispetto a Lehecka e De Minaur. Lo spagnolo padroneggia ad esempio la palla corta (che se ben eseguita è letale su campi umidi) con assoluta maestria e ci vorrà una grandissima dose di concentrazione per evitare di essere sorpresi dalle soluzioni sue "creative".
Per quanto la finale di Montecarlo sia un risultato eccezionale, va detto che Musetti troppe volte in questo torneo ha sostanzialmente regalato agli avversari il primo set. È successo contro Bu (6-4) e contro Lehecka, Tsitsipas e De Minaur sempre per 6-1. La ragione può essere solo che Lorenzo (ha scritto "Diesel" riferito a se' stesso sulla telecamera dopo la vittoria in semifinale) fatica a entrare nel mood degli incontri e a decodificare la strategia degli avversari.
Contro Alcaraz sarà un lusso che non si potrà permettere: dovrà scendere in campo intanto lasciandosi del tutto alle spalle i festeggiamenti per la finale (gli abbracci con team e fidanzata dopo le vittorie rischiano di "scaricare" il giocatore in vista di un ulteriore incontro) e poi mettendo subito in campo delle percentuali di prime palle di servizio elevate.
Non basta trovare l'ace quando si deve affrontare una palla break: contro Alcaraz, che può essere infastidito proprio con una continua pressione, dovrà far salire di parecchio il suo rendimento al servizio. Tutto da valutare l'effetto che il meteo avrà sulla partita: se dovesse essere uno di quegli incontro stop and go, dove continuamente ci si ferma e si riparte prevarrà chi saprà imprimere all'andamento del match una accelerazione potente nei momenti giusti.
Musetti è il nono italiano a raggiungere la finale di Montecarlo: prima di lui ci sono riusciti Balbi di Robecco (vittoria), De Morpurgo (sconfitto), De Stefani (sconfitto), Cucelli (due sconfitte), Palmieri (vittoria), Pietrangeli (tre successi), Barazzutti (sconfitto da Borg) e Fognini che nel Principato ha vinto nel 2019. L'ultimo azzurro a riuscirci. Sono passati sei anni da allora e per Lorenzo sarà la sesta finale Atp della carriera: manco a dirlo la più importante. Forse la Cabala ci sta suggerendo qualcosa.