AGI - Ci sono uomini che hanno vissuto mille avventure, uomini che si sono goduti la vita vedendo i posti più belli del mondo, uomini che hanno conosciuto personaggi e personalità importanti e affascinanti, miliardari e geni, sportivi, cineasti, donne bellissime… Ci sono anche uomini che hanno conosciuto e assaggiato i cibi e i vini più prelibati, hanno gustato la cucina gourmet, quella etnica, quella molecolare, la nouvelle cousine, le nuove tendenze orientali… Poi c'è Jerry Bortolan che è la summa vivente di tutto questo.
Giornalista, scrittore, autore tv, uno dei massimi esperti enogastronomici d'Italia (e non solo), grandissimo viaggiatore, autore di numerosi reportage da tutti ‘gli ombelichi del mondo' per la Rai e per l'Espresso, Jerry sarebbe piaciuto all'umanoide di ‘Blade Runner' interpretato da Rutger Hauer: “Ho visto cose che voi umane neppure potete immaginare”.
Una vita meravigliosa e ricchissima di avventure, incontri e sapori forti che ha deciso di raccontare (in minima parte, a dir la verità) in un libro, ‘Jerryvagando – Racconti di un fantastico mondo a colori: circa 250 pagine corredate da alcune foto significative in cui racconta alcuni momenti della sua vita. E sono tanti flash che sembrano squarci nella nebbia.
È come se portasse il lettore in un mondo che ha conosciuto e che oggi non esiste più. Un mondo che lui racconta con passione e una punta di nostalgia. Un viaggio iniziato sessant'anni fa quando, appena 25enne, ha deciso di prendersi un'aspettativa dalla Rai dove lavorava nella redazione di Andrea Barbato per andare per sei mesi in Brasile (Paese di cui si è innamorato e dove è stato 84 volte).
Da allora ha visitato oltre 120 Paesi (su circa 200 esistenti sull'intero pianeta). Tanti viaggi e tantissime avventure per un uomo dalla profonda empatia in grado di stabilire rapporti intensi – se non di amicizia - immediatamente con tutti, dal tassista pachistano emigrato a New York, al miliardario svizzero, dal ristoratore canadese al famoso attore americano (come John Travolta), dall'architetto che ha costruito Brasilia (Oscar Niemeyer) al più vincente allenatore di calcio di club (Carlo Ancelotti), dal pilota di Formula 1 (Ayrton Senna) alla star del cinema italiano (era amico di Nino Manfredi), dal primo uomo che ha messo piede sulla luna al neurochirurgo giapponese.
Non c'è introspezione nel suo libro, solo voglia di raccontare. O forse voglia di ricordare e di fissare una volta ancora momenti che hanno segnato una vita eccezionale caratterizzata da un'inesauribile voglia di vivere, sempre col sorriso, sempre pronto alle nuove avventure tra Miami e New York, tra L'Havana e Rio De Janeiro, tra la Polinesia e l'Australia. Nuotare con le balene, ballare ai party più esclusivi, raccontare i voli transoceanici più divertenti, visitare con lui le miniere di Cober Pedy o la Grande Barriera Corallina, tremare di emozione di fronte a un tramonto o affrontare la tensione durante l'allarme rosso sulla portaerei americana Roosevelt: tutto rivela la passione di vivere appieno, senza guardare mai indietro, ma solo al futuro.
Leggere ‘Jerrivagando' è un grande piacere. Ma non si tratta solo affrontare viaggi incredibili – rigorosamente in prima classe e negli alberghi più esclusivi dove è sempre stato invitato – piuttosto è come fare un viaggio nel tempo, un viaggio esclusivo con incontri normali o eccezionali che sempre, con lui e nelle sue pagine, diventano momenti indimenticabili.
Viaggiare è lo stato naturale in cui si muove Jerry Bortolan, ma la sua autentica forza è un'altra: questo giornalista canuto dal sorriso coinvolgente è una vera star del mondo dell'enogastronomia. Il suo nome non è particolarmente noto ai non addetti ai lavori, eppure il suo giudizio è temutissimo, rispettato e quasi venerato dai più importanti chef italiani (e non solo), molti dei quali ha tenuto a battesimo e aiutato a crescere. Un'esperienza maturata da quando verso i trent'anni ha iniziato a frequentare l'altissima cucina con Toni e Terry Sarcina.
Da lì un crescendo che lo ha fatto diventare un esperto di livello mondiale che gli chef stellati chiamano per testare i loro piarti e di cui accettano e considerano come preziosi i consigli. E, ovviamente, in ‘Jerryvagando' non poteva mancare la parte dedicata al vasto mondo del food & wine che ha frequentato sempre in prima fila in oltre 40 anni di esperienze e assaggi e a cui dedica la seconda parte del libro dove parla delle sue tante conoscenze e amicizie: da Robuchon a Ducasse, da Yannick Allenò a Heinz Beck a Massimiliano Alajmo o Moreno Cedroni, fino alla Famiglia Iaccarino, alla Famiglia Santini, alla Famiglia Caputo di Marina di Cantone a Nerano, da Giuseppe Di Iorio a Igles Corelli, a Massimo Viglietti e Heros De Agostinis.
Ed è stato proprio questo suo 'jerryvagare' dall'America all'Asia, dall'Europa all'Oceania a concorrere a creare uno straordinario palato che lo ha portato a scrivere e, soprattutto, a raccontare con documentari e servizi sulla Rai, il mondo del cibo. Dedizione, studio ed esperienza gli hanno spianato un rango di autorevolezza in campo gastronomico tanto da essere sempre un punto di riferimento per generazioni di cuochi, sommelier e restaurant manager.
“Spesso mi viene chiesto come si diventa critici enogastronomici; sembrerebbe facile, ma non lo è – scrive Bortolan - gli italiani, grazie alla bontà media del nostro cibo, tendono più all'abbondanza e all'aggressività dei sapori. In oltre quarant'anni di esperienza nel mondo della gastronomia mondiale, ho imparato che non esistono due piatti uguali. La stessa ricetta, preparata da due mani differenti, avrà sempre e comunque risultati diversi. L'eccellenza non è un criterio unitario, ma è legata al momento. Al di là degli aspetti estemporanei però, è indubbio che il palato vada educato e costruito, affinato, come qualsiasi altra arte. Assaggiare, assaggiare, assaggiare”.