Internet come dono di Dio. Il rapporto tra il Papa e i social

23 ore fa 10

AGI - Per Papa Francesco il web era "un dono di Dio". Una frase forte, coraggiosa, che ha per sempre marcato il rapporto tra il Pontefice, scomparso oggi, è il mondo di internet. Star (a volte inconsapevole) dei social media, il Pontefice sapeva come sfruttare Internet per predicare il Vangelo, ampliando l'appeal della Chiesa e modernizzandone la comunicazione.  Ma allo stesso tempo ha anche regolarmente messo in guardia contro la piaga della disinformazione e, negli ultimi anni, ha puntato il dito sui possibili pericoli dell'intelligenza artificiale.

Francesco vedeva nella rete uno strumento per rendere l'umanità più unita e connessa, una possibilità per rompere le barriere e i muri, e per costruire relazioni tra persone che abitano e vivono in contesti molto lontani. Ma come ogni strumento, anche il web va usato con particolare attenzione, soprattutto se parliamo di divulgazione informazione. I media, diceva il Papa nel 2014, "possono aiutare a farci sentire più prossimi gli uni agli altri", "comunicare bene ci aiuta a essere più vicini" e "più uniti".

Ma è reale anche il rischio che "alcuni media ci condizionino al punto da farci ignorare il nostro prossimo reale. Non basta passare lungo le 'strade' digitali, cioè semplicemente essere connessi: occorre che la connessione sia accompagnata dall'incontro vero. Non possiamo vivere da soli, rinchiusi in noi stessi. Abbiamo bisogno di amare ed essere amati. Abbiamo bisogno di tenerezza. Non sono le strategie comunicative a garantire la bellezza, la bontà e la verità della comunicazione".

La nascita dei profili

A dire il vero fu il suo predecessore, Benedetto XVI, a creare la presenza papale su X con l'account @pontifex nel 2012, quando il sito di proprietà di Elon Musk si chiamava ancora Twitter, nel tentativo di raggiungere un pubblico più giovane. Pochi mesi dopo la sua creazione, Benedetto si dimise e Francesco subentrò, conquistando immediatamente i social.

L'account vanta un totale di 50 milioni di follower sulle sue versioni in nove lingue, tra cui inglese, italiano, spagnolo, portoghese, francese, polacco, tedesco e arabo. Perfino l'account in latino, una lingua da tempo morta, conta un milione di follower. Poi, nel marzo 2016, esattamente tre anni dopo essere diventato Papa, l'argentino fece un ulteriore passo avanti aprendo un account Instagram. Oggi, @Franciscus ha quasi 10 milioni di follower sulla piattaforma di proprietà di Meta. Su Twitter invece l'account ha cambiato nome in Apostolica Sedes Vacans (così come appare sul sito ufficiale della Santa Sede), in attesa dell'elezione del nuovo Pontefice.

Come su X, il Vaticano pubblica quotidianamente foto e video, per lo più a sfondo religioso, così come estratti di discorsi, testi e interventi pubblici del Pontefice. Il suo ultimo video su Instagram, che conteneva un estratto del suo discorso per la messa di Pasqua, ha ricevuto circa 400.000 like.

"Disinformazione e polarizzazione"

Tale popolarità, tuttavia, non gli ha impedito di criticare gli effetti negativi dei social media. Sebbene possano servire “meglio a connetterci”, ha affermato nel 2019, “possono anche rafforzare il nostro isolamento”, aggiungendo che “si prestano anche alla manipolazione dei dati personali”. Quando, nel gennaio 2024, la piattaforma X di Musk è stata accusata di diffondere false informazioni e manipolare il dibattito politico in Europa, Francesco ha condannato “la disinformazione e la polarizzazione, dove pochi centri di potere controllano una massa senza precedenti di dati e informazioni”. Solo pochi giorni prima, aveva già denunciato un'epoca di “fake news” e messo in guardia contro l'abuso dell'IA per “manipolare la mente delle persone”.

Anche Francesco è stato vittima di immagini generate dall'intelligenza artificiale che sono diventate virali sul web, mostrandolo mentre fa festa in una discoteca o si sposa. Nel marzo 2023, alcune immagini di Papa Francesco vestito con un piumino bianco del marchio di lusso Balenciaga e una croce vistosa in stile rapper americano sono diventate virali nel giro di poche ore. Ed è qui che entra in gioco l'impegno di ciascuno di noi. Secondo il Papa, perché internet si traduca davvero in un dono di Dio, era necessario impegnarcisi davvero, non utilizzare cioè i social in modo superficiale e irresponsabile. Ma per fare un uso consapevole del web è necessario - sosteneva Francesco in una frase più attuale che mai - recuperare la "lentezza".

"Che cosa ci aiuta si chiede il Papa nel messaggio - nell'ambiente digitale a crescere in umanità e nella comprensione reciproca? Ad esempio, dobbiamo recuperare un certo senso di lentezza e di calma. Questo richiede tempo e capacità di fare silenzio per ascoltare. Abbiamo anche bisogno di essere pazienti se vogliamo capire chi è diverso da noi: la persona esprime pienamente se stessa non quando è semplicemente tollerata, ma quando sa di essere davvero accolta".

Leggi l'intero articolo