AGI - I mercati oscillano in attesa delle decisioni della Fed di domani (7 maggio) mentre gli investitori guardano con un misto di preoccupazione e di speranza ai negoziati sui dazi. In Asia le Borse di Tokyo e di Seul sono chiuse per festività e quelle cinesi salgono poiché l'ottimismo sui potenziali colloqui commerciali tra Stati Uniti e Cina ha rafforzato il sentiment.
In ribasso i future a Wall Street, dopo che ieri i tre indici di New York hanno interrotto una lunga serie di rialzi, chiudendo in calo, in attesa della Fed e dopo che Donald Trump ha annunciato dazi del 100% sui film prodotti al di fuori degli Stati Uniti, senza fornire dettagli sulle modalità di applicazione di tali imposte.
Intanto in Asia il biglietto verde ha recuperato parte delle recenti perdite rispetto alle controparti asiatiche. In particolare si è stabilizzato il dollaro taiwanese, che in 2 giorni è salito dell'8%, alimentando un generale rafforzamento delle valute asiatiche. Non è chiaro il fattore scatenante di questi improvvisi aumenti.
Tuttavia, il rialzo della valuta di Taiwan ha coinciso con la fine dei colloqui commerciali tra Stati Uniti e Taipei a Washington, alimentando le speculazioni su un accordo per indebolire il dollaro in cambio di concessioni commerciali. Un simile accordo è stato ripetutamente smentito dalla banca centrale, ma non è stato creduto del tutto dal mercato.
Guardando a Hong Kong e Pechino
La situazione oggi si è spostata su Hong Kong, dove la banca centrale de facto ha acquistato 7,8 miliardi di dollari per impedire che la valuta locale si rafforzasse e si staccasse dal dollaro statunitense. "Oggi la vera azione è sul mercato valutario asiatico", ha affermato Charu Chanana, responsabile degli investimenti di Saxo.
Nella Cina continentale, lo yuan si è rafforzato, raggiungendo il livello più alto dal 20 marzo, a 7,23 per dollaro, mentre il dollaro taiwanese si è attestato a quota 30 per dollaro Usa, non lontano dal massimo di quasi tre anni di 29,59 toccato lunedì 5 maggio.
Sul fronte azionario la Borsa di Shanghai avanza quasi dell1% e quella di Hong dello 0,7%, dopo che il Segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent ha dichiarato ieri alla Cnbc che si aspetta di vedere progressi nei colloqui commerciali tra Stati Uniti e Cina nelle prossime settimane e ha fatto sapere che 17 paesi si sono rivolti all'amministrazione Trump con "ottime proposte commerciali" per evitare tariffe statunitensi piu' elevate sulle loro esportazioni.
Sull'altro fronte, Pechino ha dichiarato di stare valutando un'offerta per discutere le elevate imposte del 145% imposte da Trump, mentre il presidente Usa ha dichiarato domenica di non avere intenzione di parlare con il presidente cinese Xi Jinping questa settimana.
Attesa per la Fed
Nel frattempo a Wall Street i future sono deboli, dopo che il 5 maggio Il Dow Jones è arretrato dello 0,24%, l'S&P 500 dello 0,62% e il Nasdaq dello 0,74%. L'Ism Servizi negli Stati Uniti è inaspettatamente balzato a 51,6 nel mese di aprile dal minimo di nove mesi di 50,8 toccato a marzo e al di sopra delle previsioni di 50,6, facendo innalzare al 4,3% il rendimento del Treasury a 10 anni, mentre sui mercati l'attenzione degli investitori resta puntata sulla riunione della Federal Reserve.
Il focus si appunterà sulle parole del presidente della Fed Jerome Powell per capire meglio le prossime mosse della banca centrale, mentre sui dazi regna un clima di profonda incertezza e i responsabili politici del Fomc hanno affermato che, sebbene i tassi dovrebbero diminuire, è necessaria pazienza, il che potrebbe far slittare la riduzione a luglio, anche perche' il mercato del lavoro a stelle e strisce è rimasto solido ad aprile e l'economia Usa si mostra resiliente. Anche la Boe, la Banca d'Inghilterra, si riunirà giovedì prossimo, ma in questo caso si dà quasi per scontato che tagliera' i tassi di un quarto di punto.
I titoli e il petrolio
A Wall Street ieri la maggior parte dei titoli a mega-cap hanno registrato un ribasso, con Tesla e Apple in calo di oltre il 3%, mentre gli energetici sono arretrati di oltre il 2%, sulla scia della decisione dell'Opec+ di aumentare la produzione di greggio di altri 411 mila barili al giorno da giugno. Oggi in Asia i prezzi del greggio provano a rimbalzare e risalgono dell'1%, con il Brent che torna sopra 60 dollari al barile, dopo aver toccato i minimi degli ultimi quattro anni nella sessione precedente.
Intanto ieri Ford ha sospeso le sue previsioni annuali per l'incertezza sui dazi, affermando che le tariffe costeranno all'azienda circa 1,5 miliardi di dollari di utili rettificati e le azioni di Berkshire Hathaway sono scese del 5% dopo che Warren Buffett ha annunciato le sue dimissioni da ceo alla fine del 2025.
Buffett, che è diventato uno degli investitori più ammirati e rispettati al mondo, guadagnandosi il soprannome di "Oracolo di Omaha", ha fatto sapere che resterà chairman e che nel ruolo di ceo gli succederà il vicepresidente Greg Abel. La decisione è stata in qualche modo sorprendente, dato che Buffett in precedenza non aveva manifestato l'intenzione di farsi da parte. Abel, 62 anni, si aspetta di mantenere gli standard stabiliti da Buffett, sebbene abbia affermato che il suo approccio gestionale con le controllate sarà "più attivo".