AGI – C'è stato un tempo in cui la forza (e le intenzioni) di un brand si misuravano con la portata degli eventi che organizzava. Nell'epoca d'oro degli smartphone, quando l'espansione del mercato sembrava senza confini e nuovi marchi (a volte spin-off di altri già consolidati) spuntavano come funghi, le nuove case cinesi mostravano la loro volontà di imporsi sulla scena portando nelle capitali europee centinaia di giornalisti, influencer, partner e clienti da tutto il mondo.
Eventi spettacolari e coreografici che a volte lasciavano freddo lo sgamato pubblico occidentale più abituato alle carismatiche apparizioni dei santoni della Silicon Valley. Il tempo e le dinamiche geopolitiche hanno cambiato lo scenario e quel tipo di eventi è relegato al passato, ma il mercato europeo resta appetibile per tutti e chi per un certo periodo di tempo ne è stato escluso, ora ci tiene a far sapere di essere tornato, attratto da quella che - almeno per un po' – sarà la nuova frontiera dell'hi-tech: i dispositivi indossabili. Smartwatch, smartband, ring non solo per avere sempre sott'occhio le notifiche, ma per monitorare l'attività sportiva e lo stato di salute.
La strategia di Huawei, resa di fatto marginale nel panorama occidentale degli smartphone, è di tornare sul mercato europeo proprio con gli indossabili e di concentrarsi su un ecosistema integrato. Per farlo ha deciso di presentare i nuovi device con un evento come non ne organizzava da tempo e mandare un messaggio chiaro: persa la battaglia degli smartphone, archiviata la pratica del 5G dal quale in Europa è stata progressivamente esclusa, è venuto il momento di lanciare il guanto della sfida con una gamma di dispositivi che punta sul monitoraggio della salute e le prestazioni sportive avanzate.
Un occhio allo sport, l'altro alla salute
A Berlino, di fronte a più di mille persone, sono stati presentati i Fit4 (nella versione standard e Pro) e i Watch5 che introducono la misurazione Ecg che con il monitoraggio della frequenza cardiaca e la rilevazione della qualità del sonno completa il pacchetto dedicato alla salute.
Il Fit4 Pro offre strumenti avanzati per l'attività sportiva: dal trail running al golf, fino alle immersioni a 40 metri di profondità e, nella fascia alta, il Watch 5 integra la nuova tecnologia di rilevamento x-tap che combina sensori Ecg, Ppg e tattili, permettendo di ottenere misurazioni precise di frequenza cardiaca e ossigenazione del sangue appoggiando la punta delle dita sul lato destro della cassa dell'orologio. La gestione dei comandi tramite gesture e la connettività eSIM ampliano le possibilità d'uso quotidiano, con un occhio alla durata della batteria che in modalità risparmio energetico arriva a sette giorni.
Tenere la pressione sotto controllo
Con le funzioni di monitoraggio della salute di Fit 4 e Watch 5 integra un altro tassello nella strategia di Huawei nel settore health tech rappresentato dal Watch D2, dispositivo già presente nel mercato europeo e dedicato al monitoraggio della pressione arteriosa. Grazie a un sistema di micro-pompe e cuscinetti d'aria, consente misurazioni simili a quelle di uno sfigmomanometro tradizionale, ma in formato indossabile. Un modello che si rivolge a un pubblico interessato alla prevenzione cardiovascolare, arricchendo l'offerta di Huawei nel segmento medicale e risponde a una precisa strategia di diversificazione del colosso cinese.
In un contesto di restrizioni geopolitiche che hanno impattato il settore smartphone, Huawei ha scelto di consolidare la propria posizione su segmenti come salute e sport, facendo leva su ricerca e sviluppo e su una rete di partnership tecnologiche.
La questione dei dati sensibili
“Dal bando del 2019, Huawei ha investito il 25% dei propri profitti in ricerca e sviluppo per trovare un altro punto di penetrazione”, dice Aron Duan, country manager Italia, “e lo ha trovato nei dispositivi indossabili”. Strumenti che registrano una gran mole di dati estremamente sensibili perché riguardano le condizioni di salute degli utenti. Informazioni che sul mercato avrebbero un grande valore e che hanno spinto a sollevare legittime preoccupazioni sulla loro destinazione. “I dati raccolti dai device vengono elaborati localmente dai device stessi grazie all'intelligenza artificiale che impara a conosce l'utente, le sue abitudini e il suo stato di salute, e i nostri server europei sono in Germania perché le informazioni non lascino mai l'Europa in ottemperanza alle norme dell'Ue, su tutti il Gdpr”.
La penetrazione in Europa avviene anche tramite la costruzione di un ecosistema coerente, in cui dispositivi come auricolari, smartwatch e wearable collaborano in modo integrato. L'annuncio delle nuove FreeBuds 6, si inserisce in questo disegno, completando l'offerta di prodotti pensati per il benessere personale. Huawei punta così a intercettare la domanda crescente di strumenti che non siano solo accessori, ma strumenti di monitoraggio della salute delle attività quotidiane. “Una strategia che guarda al lungo periodo e che fa dell'Europa un mercato chiave per consolidare la presenza nel settore” aggiunge Duan, “noi facciamo business dove ci viene permesso di farlo e siamo determinati a diventare nel mercato degli indossabili quello che eravamo in quello degli smartphone”.