Guida alla giornata di Borsa (10 gennaio)

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AGI - I mercati si sono indeboliti all'inizio del nuovo anno, mentre cresce la tensione per la pausa che la Fed ha preannunciato sui tagli dei tassi statunitensi e resta grande incertezza per i piani del presidente eletto Donald Trump, il quale, in vista del suo insediamento tra meno di 10 giorni, ha alzato i toni, facendo lievitare i rendimenti obbligazionari non solo negli Usa ma a livello globale, rafforzando il dollaro e raffreddando l'azionario. Oggi i listini asiatici arretrano e, dopo la pausa di ieri legata al lutto per morte di Jimmy Carter, riapre Wall Street, con i future in negativo, in attesa dei dati sul mercato del lavoro a stelle strisce e con la prospettiva di una convivenza conflittuale tra Trump e il capo della Fed, Jerome Powell, il quale intende tagliare i tassi col contagocce, visto che l'economia americana va bene, che l'inflazione non è ancora del tutto sotto controllo e che l'aumento dei dazi potrebbe far crescere i prezzi. Il mandato di Powell scade a maggio 2026 e lui non intende andarsene prima.

 

Trump per legge non può licenziarlo ma certamente può rendergli la vita difficile, il che lascia presagire ulteriori turbolenze per i mercati. "Questa situazione - commenta Antonio Cesarano, chief global strategist d Intermonte - potrebbe protrarsi nei prossimi mesi, anche oltre il 20 gennaio, quando Trump s'insedierà alla Casa Bianca". Oggi comunque escono i dati sull'occupazione Usa e la previsione è quella di un rallentamento delle assunzioni a 160.000 unità, dopo le +227.000 unità di novembre. Tutto ciò dovrebbe rafforzare il convincimento della Fed che il mercato del lavoro sta rallentando a un ritmo non le richiederà di affrettarsi a tagliare i tassi. Inoltre la prossima settimana inizierà anche la stagione delle trimestrali del quarto trimestre, con una serie di importanti banche in lizza, da cui gli investitori trarranno indicazioni per capire la solidità degli utili al di fuori del settore tecnologico.  

 

Intanto anche oggi in Asia le Borse perdono colpi, poiché l'aumento dei rendimenti obbligazionari e la forza del dollaro stanno erodendo la domanda sull'azionario. Ieri l'indice Msci dei mercati emergenti è entrato in territorio di correzione, con un calo di oltre il 10% rispetto al precedente top di ottobre, anche a causa dei timori sulle prospettive di crescita economica cinese. Oggi i listini di Shanghai e Hong Kong restano in calo, sulla scia dei deboli dati sull'inflazione in Cina usciti ieri, mentre i rendimenti dei titoli di Stato cinesi sono aumentati dopo che stamane la PBoC ha annunciato di aver sospeso gli acquisti di titoli del Tesoro. Di conseguenza il rendimento del 30 anni cinese è salito di 5 punti base, mentre quello del 10 anni è avanzato di 4 punti.

 

Entrambi avevano toccato dei minimi record di recente. Sul mercato valutario anche lo yuan è salito leggermente. Nel frattempo il presidente cinese Xi Jinping ha reso noto che manderà un inviato di alto livello all'insediamento di Trump. Secondo fonti cinesi si tratterebbe di Han Zheng, un vicepresidente che a volte sostituisce Xi nei ruoli cerimoniali. Un'altra opzione è il ministro degli esteri Wang Yi. Si tratta comunque di una mossa senza precedenti, volta a ridurre le tensioni tra i due Paesi all'inizio della nuova amministrazione statunitense. L'iniziativa arriva dopo che Trump ha esteso un insolito invito a Xi per partecipare alla sua cerimonia di insediamento del 20 gennaio, a dimostrazione della sua intenzione di riprendere quei contatti ad alto livello che aveva avuto con il leader cinese durante il suo primo mandato. Pechino che il funzionario di alto livello avrebbe partecipato al posto di Xi e avrebbe anche avviato colloqui col team di transizione di Trump. La Cina si sta preparando a una possibile grave escalation delle tensioni commerciali con Washington e finora ha fatto fatica a incontrare i consiglieri di Trump. Sul fronte energetico i prezzi del petrolio sono aumentati in Asia, con i future sul Brent e quelli sul Wti rispettivamente sopra 77 e 74 dollari al barile e si avviano a registrare la terza settimana consecutiva di guadagni, soprattutto a causa del clima gelido in alcune parti degli Stati Uniti e dell'Europa che hanno fatto aumentare la domanda di carburante per il riscaldamento.

 

Tuttavia, va anche segnalato che lo scorso anno, per la prima volta, il mondo ha superato la soglia di 1,5 C di riscaldamento globale, scatenano il timore che il cambiamento climatico stia accelerando più velocemente del previsto. In Europa i future sull'EuroStoxx 50 sono poco mossi, dopo che ieri i listini del Vecchio Continente, orfani di Wall Street, hanno chiuso in rialzo, trainati dalla prospettiva che la Bce, a differenza della Fed, sta prezzando almeno 4 tagli quest'anno e i trader scontano al 30% anche una quinta sforbiciata in Europa. Da segnalare che ieri a Londra la Borsa ha chiuso in rialzo dello 0,83%, mentre la sterlina è affondata ai minimi da 16 anni, messa sotto pressione dalla svendita dei gilt, i titoli di Stato. Il tasso del 30 anni è volato sopra al 5,3%, il livello più alto dal 1998 e, mentre in condizioni normali, i rendimenti più elevati dei titoli di Stato avrebbero sostenuto la sterlina, questo stavolta non si è verificato, riflettendo la preoccupazione degli investitori per le finanze del Paese. A vedersela brutta è stato soprattutto il ministro delle Finanze Rachel Reeves la quale, si è trovata ad affrontare la sua prima grande prova, poiché le turbolenze sul mercato obbligazionario potrebbero costringerla a tagliare la spesa futura. Prima di partire oggi per un viaggio in Cina che durerà diversi giorni, Reeves ha affermato alla Camera che avrebbe mantenuto "una presa ferrea" sulle finanze pubbliche. 

 

- GB: MUSK PROVA A ESTROMETTERE STARMER PRIMA DELLE PROSSIME ELEZIONI
Fonti ben informate rivelano al Financial Times che Elon Musk ha discusso privatamente coi suoi alleati di come Sir Keir Starmer potrebbe essere rimosso dall'incarico di primo ministro del Regno Unito prima delle prossime elezioni generali. L'uomo più ricco del mondo e confidente chiave del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, sta esaminando come lui e i suoi alleati di destra possano destabilizzare il governo laburista del Regno Unito. "Secondo lui la civiltà occidentale stessa è minacciata", rivelano le fonti, secondo le quali Musk starebbe cercando di creare sostegno per movimenti politici britannici alternativi, in particolare il Reform Uk, un partito populista di destra, in grado di far deragliare Starmer prima delle prossime elezioni. 

 

Musk ha finanziato cospicuamente questo nuovo partito, dopo aver preso le distanze da Nigel Farage, sostenendo che "non ha le carte in regola" per guidare questo partito. Nel sistema parlamentare britannico i primi ministri esercitano il potere perche' guidano il partito con il maggior numero di parlamentari. Negli ultimi decenni, diversi primi ministri, tra cui Sir Tony Blair e Boris Johnson, hanno ottenuto ampie maggioranze alle elezioni, per poi essere estromessi a meta' legislatura a causa del calo della loro popolarità. Negli ultimi 6 mesi Musk ha mostrato un vivo interesse per la politica britannica e ha mosso critiche sempre più aspre al governo di Starmer. La scorsa settimana ha chiesto un'inchiesta nazionale sui casi storici di adescamento che coinvolgono lo sfruttamento sessuale di ragazze da parte di bande composte principalmente da uomini anglo-pakistani in diverse citta' del Regno Unito. Musk ha accusato Starmer, ex direttore della procura pubblica in Inghilterra e Galles che si è occupato di abusi sessuali su minori, di essere "complice" degli stupri avvenuto in Gran Bretagna. Inoltre ha descritto Jess Phillips, ministro della tutela, come una "sostenitrice del genocidio per stupro". Starmer ha respinto con forza le critiche di Musk al suo periodo da procuratore. Lunedì ha detto che coloro che "diffondono bugie e disinformazione" non erano interessati alle vittime, ma piuttosto "a loro stessi". Phillips ha invece accusato Musk di aver messo in pericolo la sua vita.
 

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