AGI - Un nuovo studio multiuniversitario, redatto congiuntamente dal dottor Shrihari Sridhar della Texas A&M University e dall'ex allievo dottor Muzeeb Shaik dell'Indiana University, rivela che le sparatorie mortali nelle scuole hanno conseguenze di vasta portata che vanno oltre la tragedia immediata, alterando la vita quotidiana e sconvolgendo le economie delle comunità colpite per mesi. La ricerca, pubblicata sul Journal of Marketing Research, fornisce la prima prova empirica su larga scala che le sparatorie scolastiche mortali sono collegate a un calo misurabile dell'attività dei consumatori, soprattutto in spazi pubblici come supermercati e ristoranti.
Lo studio ha rilevato che nei mesi successivi a una sparatoria scolastica mortale, la spesa alimentare diminuisce del 2% nelle contee colpite, una riduzione che persiste per almeno sei mesi. Si registra anche un calo dell'8% della spesa presso ristoranti e bar e del 3% nella vendita al dettaglio di alimenti e bevande in generale. "La ricerca del nostro team dimostra che le sparatorie scolastiche mortali non colpiscono solo le famiglie coinvolte, ma alterano silenziosamente ma profondamente i ritmi di intere comunità", ha spiegato Sridhar, preside associato senior della Mays Business School: "Anche un'attività di routine come la spesa al supermercato diminuisce per mesi, spinta da un profondo senso di disagio". Esperimenti controllati volti a comprendere le cause di questi effetti hanno rivelato che l'ansia per la sicurezza pubblica, soprattutto negli spazi condivisi come supermercati o ristoranti, è il fattore principale alla base del calo della spesa. "Una delle conclusioni piu' serie del nostro studio è che l'ansia sconvolge la vita economica", ha affermato Sridhar.
Il metodo
Il team di ricerca, che includeva membri dell'Università dell'Indiana, dell'Università di Notre Dame, dell'Università della California, Davis e del Georgia Tech, ha analizzato i dati sulla spesa alimentare a livello familiare relativi a 63 sparatorie nelle scuole degli Stati Uniti tra il 2012 e il 2019, utilizzando il panel Homescan di NielsenIQ abbinato ai dati sulle sparatorie nelle scuole del Center for Homeland Defense and Security.
I risultati dimostrano che l'ansia che segue le sparatorie mortali nelle scuole si manifesta in un minor numero di giri per la spesa, in un minor tempo trascorso nei negozi, in carrelli della spesa più piccoli e in un ridotto coinvolgimento del pubblico in generale. L'impatto varia anche a seconda dell'orientamento politico. Nelle contee a orientamento progressista, la spesa alimentare è diminuita del 2,4%, rispetto a circa l'1,3% nelle aree a orientamento conservatore.
Questa disparità è attribuita a diverse percezioni sulla violenza armata: la psicologia politica mostra che i progressisti sono piu' propensi dei conservatori ad attribuire la causa delle sparatorie scolastiche mortali a cause sistemiche, come le leggi sulle armi e l'accesso culturale alle armi da fuoco, mentre i conservatori sono più propensi a considerarle come episodi isolati causati da una patologia individuale.
I risultati suggeriscono che le conseguenze delle sparatorie nelle scuole si estendono ben oltre le vittime immediate, rimodellando intere comunità. A differenza dei disastri naturali, che spesso innescano iniziative formali di ripresa economica, le sparatorie di massa in genere non lo fanno. I ricercatori affermano che iniziative simili potrebbero essere giustificate nelle comunità colpite dalle sparatorie. Hanno affermato che il ritorno alla normalità di una comunità "richiede più che una semplice riapertura delle porte; richiede la costruzione della fiducia e un sostegno visibile".