FdI apre al terzo mandato. Sul tavolo anche il fine-vita

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AGI - Fratelli d'Italia indica una strada per aprire il dibattito sul tema del terzo mandato: la palla passi alla Conferenza Stato-Regioni, si arrivi a una proposta, perché il tema deve essere a livello nazionale, la posizione espressa durante l'esecutivo di Fratelli d'Italia ed illustrata dal responsabile organizzativo Giovanni Donzelli.

C'è chi lo definisce il lodo "Salvate il soldato Zaia", chi nel centrodestra ritiene che sia semplicemente in atto un tentativo per mettere contro il PD e i governatori del centrosinistra. "C'è una maggioranza tra le regioni sul dossier?", l'interrogativo. Insomma, si comincia a trattare e a giocare a carte scoperte.

Donzelli: "No al metodo Cencelli"

"Vogliamo mettere in ogni regione il miglior candidato possibile, senza voler mettere bandierine, e siamo sicuri che faranno così anche gli alleati, che in proporzione al peso elettorale sicuramente hanno più regioni di noi. Non ci mettiamo a fare il 'Cencelli', ci aspettiamo che non lo facciano nemmeno gli alleati", ha sottolineato Donzelli.

Insomma, "se le regioni pongono questo tema ne parliamo. È un tema che deve essere affrontato come equilibrio tra poteri". Il confronto sul dossier c'è stato anche durante la riunione di Fratelli d'Italia.

Zaia torna in gioco per il Veneto

L'orientamento prevalente nel centrodestra è che in Veneto ci sarà un candidato leghista. Nei giorni scorsi era emersa l'eventualità che si arrivasse alla candidatura del vicesegretario della Lega Alberto Stefani, ma ora è tornato in gioco Zaia che non a caso considera "l'apertura" di Donzelli come un segnale positivo: "la maggioranza delle regioni vuole il terzo mandato", osserva, "prevalga il buon senso".

La posizione della Lega e degli alleati

Discutere sul terzo mandato sarebbe "una scelta saggia all'insegna dell'autonomia, della leale collaborazione istituzionale e soprattutto rispettosa della volontà popolare", la posizione della Lega.

Forza Italia per ora resta ferma sul no, così come Noi Moderati. Ma si entrerà nel vivo del confronto nei prossimi giorni. Anche perché – spiega una fonte del centrodestra – è impossibile agire su questo tema per decreto, una legge parlamentare avrebbe tempi lunghi e difficilmente potrebbe vedere la luce prima dell'autunno quando si andrà, per esempio, al voto in Veneto.

La posizione di Salvini e Meloni

Salvini chiede che il buon governo nella regione governata da Zaia venga confermato ed è in pressing per arrivare a un'intesa per tutte le regioni: "si trovi una soluzione a giorni".

In ogni caso la premier Giorgia Meloni ha ribadito che le elezioni regionali non avranno alcuna ripercussione sull'esecutivo: gli esiti del voto "non sono un elemento dirimente per la tenuta della legislatura", la linea. "Faremo – ha affermato – del nostro meglio con la nostra compattezza e la nostra dedizione per presentare candidature di persone credibili, autorevoli e vincenti".

Fine vita: il Parlamento resta diviso

Durante l'esecutivo di FdI si è parlato, apprende l'AGI, anche del tema del fine vita. Al momento si registra un'impasse al Senato: il comitato ristretto riunitosi una decina di giorni fa non è riuscito a produrre un testo.

Durante la riunione del partito di via della Scrofa sarebbe stato anche il presidente di Palazzo Madama Ignazio La Russa a chiedere di aprire una discussione sul tema, anche se la maggioranza dei presenti avrebbe sottolineato la propria perplessità sulla necessità di intervenire.

Sul tema del fine vita la Consulta è in pressing affinché sia il Parlamento a esprimersi, ma restano le distanze (anche all'interno del centrodestra, non solo con il centrosinistra) su diversi punti, tra cui il tema delle cure palliative e del ruolo del Servizio Sanitario Nazionale. La prossima settimana potrebbe esserci un'altra riunione al Senato della commissione.

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