Eurovision, gli ultimi 10 paesi qualificati. Passa anche Israele

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AGI - Si è completata la lista dei Paesi che si giocheranno la finale dell'Eurovision 2025. Al termine della seconda semifinale i qualificati sono Lituania, Israele, Armenia, Danimarca, Austria, Lussemburgo, Finlandia, Lettonia, Malta e Grecia. Proseguiranno la gara insieme a Norvegia, Albania, Svezia, Islanda, Paesi Bassi, Polonia  San Marino, Estonia, Portogallo e Ucraina che avevano ottenuto il lasciapassare martedì. A completare il tutto ci sono i cinque membri del Big Five e la Svizzera, Paese ospitante.

Dopo la forte presenza italiana nella prima semifinale – con Lucio Corsi, Gabry Ponte e il richiamo alla nostra cultura portato da Tommy Cash – anche nella seconda serata si respirava aria di casa. La conduttrice Sandra Studer ha chiuso l'evento rendendo omaggio a “Insieme: 1992” di Toto Cutugno, il brano con cui l'Italia ha vinto per la seconda volta l'Eurovision nel 1990 a Zagabria. Anche Cutugno, proprio come Lucio Corsi quest'anno, arrivò secondo al Festival di Sanremo partecipando alla competizione dopo la rinuncia dei Pooh.

Ad aprire la seconda serata è stato l'australiano Go-Jo con “Milkshake Man”, un brano che mescolava pop, rock ed elettronica. L'artista si è fatto conoscere grazie a TikTok. L'Australia, insieme a Israele, figura tra i Paesi non europei ammessi alla gara in quanto membri dell'Unione Europea di Radiodiffusione (UER).

Dopo Go-Jo, si è esibito il Montenegro con Nina ii, vestita di bianco, che ha cantato “Dobrodoli”, un brano intenso che affrontava i temi della solitudine, dei problemi familiari e della rinascita. A seguire, l'Irlanda con Emmy e la sua “Laika Party”, in cui viene immaginata la cagnolina Laika in un viaggio nello spazio, lanciando un messaggio di speranza. Anche Emmy è una creator molto popolare su TikTok.

Poi sono salite sul palco le Tautumeitas dalla Lettonia con il loro inno alla gioia “Bur Man Laimi”; con “Survivor”, Parg per l'Armenia, un brano sulla resilienza; e con “Wasted Love” l'austriaco JJ, una ballata d'amore. Il Regno Unito, essendo parte dei Big Five, non partecipava alla gara ma si esibiva direttamente con le Remember Monday – Lauren Byrne, Holly-Anne Hull e Charlotte Steele – e la loro “What the Hell Just Happened?”, un brano sull'amicizia, la libertà e lo smarrimento generazionale.

La Grecia è stata rappresentata da Klavdia con “Asteromata”, un inno alla forza della musica. Poi è stata la volta di Katarsis per la Lituania con “Tuvo akys”, performance immersa in atmosfere dark; di Miriana Conte per Malta con “Serving”, inno alla femminilità e autodeterminazione; e di Mariam Shengelia per la Georgia con “Freedom”, cantata in georgiano e inglese.

Anche la Francia, fuori gara come Big Five, è salita sul palco con Louane e la sua intensa “Maman”, dedicata alla madre. Si è proseguito con la Danimarca, rappresentata da Sissal e il brano “Hallucination” sul colpo di fulmine; con la Cechia e Adonxs, cantante, ballerino e modello che con “Kiss Kiss Goodbye” ha raccontato le cicatrici lasciate da un amore finito; e con il Lussemburgo, in gara con Laura Thorn e la sua “La poupée monte le son”, metafora sull'autodeterminazione femminile.

Tra le esibizioni più attese c'era quella dell'israeliana Yuval Raphael, al centro di polemiche nei giorni precedenti a causa del conflitto israelo-palestinese. A chiudere la serata sono stati: la Germania, altro Paese dei Big Five, con “Baller” del duo Abor & Tynna; la Serbia con Princ e il brano “Mila”, dedicato a un amore perduto; e infine la Finlandia con Erika Vikman, che con “Ich komme” ha celebrato la femminilità e il desiderio di libertà.

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