Due volte in 'down' in un mese, che cosa sta succedendo a ChatGPT?

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AGI - Sembra ormai risolto il blackout di ChatGPT - 200 milioni di utenti attivi - che ieri sera è andata in 'down' ed è rimasta inaccessibile per circa 4 ore. Non è la prima volta che accade: circa due settimane fa, lo stesso disservizio. Gli utenti dell'app di intelligenza artificiale non riuscivano a connettersi e solo successivamente OpenAI, la società madre, ha indicato come causa un malfunzionamento di un nuovo servizio di telemetria. Due episodi in meno di un mese che hanno lasciato più di un interrogativo per i milioni di utenti affezionati dell'applicazione di intelligenza artificiale.

 

OpenAI, dopo il blackout di ieri, ha fatto sapere che "effettuerà un'analisi completa delle cause di questa interruzione e condividerà i dettagli su questa pagina una volta completata". In precedenza l'azienda aveva dichiarato che Sora, il suo modello di generazione video, e la sua interfaccia di programmazione delle applicazioni automatizzate (o API, che consente ai programmi software di parlare tra loro) erano operativi. Ma ieri sera ha fatto sapere anche di essere "attualmente impegnata in un'indagine su un incidente separato riguardante Sora", senza fornire dettagli.

 

Secondo Downdetector , una piattaforma online che fornisce agli utenti informazioni in tempo reale sullo stato di vari siti web e servizi, ha segnalato ieri più di 15.000 incidenti, la maggior parte dei quali riguardava ChatGPT. Nessuna precisazione nel dettaglio sulla causa del disservizio: OpenAI ha riferito nel pomeriggio solo che, nel passaggio a una nuova struttura a scopo di lucro nel 2025, creerà una società di pubblica utilità per supervisionare le operazioni commerciali, eliminando alcune delle sue restrizioni non profit e permettendole di funzionare più come una startup in forte crescita.

 

Certo che l'azienda è sotto pressione, visto che la sua valutazione è attualmente di 157 miliardi di dollari, raggiunta nei due anni successivi al lancio del chatbot virale ChatGPT, che ha dato il via al boom dell'intelligenza artificiale generativa. OpenAI ha chiuso il suo ultimo round da 6,6 miliardi di dollari a ottobre, preparandosi a competere aggressivamente con xAI di Elon Musk, Microsoft, Google, Amazon e Anthropic in un mercato che, secondo le previsioni, supererà i mille miliardi di dollari di fatturato entro un decennio.

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