Descalzi: "La diversificazione è il futuro"

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AGI - "La diversificazione è il futuro. Diversificare le fonti di energia ma anche diversificare le tecnologie e le geografie". Lo ha spiegato l'ad di Eni Claudio Descalzi parlando ad un panel del forum "Energy Asia" che si tiene a Kuala Lumpur, in Malesia. Descalzi ha spiegato che "per noi diversificazione significa la capacità di dare ai nostri clienti un ventaglio di prodotti energetici decarbonizzati" ma occorre anche "flessibilità" che, ha aggiunto, "consente di dare continuità al business".

In sintesi, "per garantire diversificazione e flessibilità bisogna investire in innovazione e in tecnologie" e da parte di Eni "negli ultimi 12 anni - ha proseguito Descalzi - abbiamo lavorato sulle tecnologie proprietarie, facendo leva sui nostri 7 centri di ricerca con oltre 1000 ricercatori. Applichiamo la nostra eccellenza operativa all'esplorazione, ma anche alla bioraffinazione, alla fusione su cui lavoriamo con il MIT, siamo partner di Commonwealth Fusion Systems.

"La fusione è un game changer"

"A lungo termine - ha poi proseguito Descalzi - la fusione è un game changer, ma per garantire la domanda di energia nel breve termine ci impegniamo nell'esplorazione, che portiamo avanti in autonomia perchè abbiamo fiducia nelle nostre capacità. Una volta fatte scoperte commerciali diluiamo le nostre quote e questo ci consente di essere subito cash-positive. Per questo diciamo - ha concluso - che i due pilastri della nostra strategia sono l'esplorazione e la tecnologia".

Per la transizione energetica occorre "la giusta allocazione dei capitali. La sfida è soddisfare i bisogni di oggi mentre ci prepariamo a rispondere ai bisogni del futuro", ha detto Descalzi. "Non si può smettere di investire nelle fonti esistenti ma allo stesso tempo occorre investire nelle fonti del futuro" ha spiegato l'ad di Eni "Per questo abbiamo sviluppato il modello dei satelliti, società indipendenti, focalizzate su uno specifico perimetro di business, che accedono in modo autonomo ai mercati di capitali" ha proseguito citando due società, "una per l'elettricità da rinnovabili e una per la mobilità sostenibile" ossia Plenitude e Enilive.

"Sono nate pochi anni fa e creando business completamente integrati da asset che prima rientravano nel perimetro di Eni e ora hanno visto l'ingresso di importanti investitori internazionali attraverso i quali è stato evidenziato un valore complessivo che supera i 22 miliardi", ha spiegato l'amministratore delegato di Eni, aggiungendo: "Le due società hanno raggiunto un ebitda di 1 miliardo ciascuna in 3 anni, e stanno crescendo in modo autonomo. Questo è un modo di alimentare la transizione senza incentivi e senza sussidi. Perchè la transizione - ha concluso - si può fare solo se si creano business in grado di generare valore autonomamente". 

"I nostri vantaggi competitivi in Asia sono l'esplorazione, il focus sul gas, e le tecnologie, in particolare la bioraffinazione e la CCS". Lo ha spiegato l'amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi parlando a "Energy Asia", il forum che si tiene a cadenza biennale in Malesia e che rappresenta un appuntamento molto importante per la regione Asia-Pacifico. In Asia, ha proseguito l'ad, la nostra strategia in Asia "si basa su nuove tecnologie, nuove idee, nuovi business, nuovo gas per sostituire il carbone, e nuove collaborazioni". E in particolare, "la collaborazione è fondamentale per trovare soluzioni che siano win-win. Un esempio - ha detto - è la grande business combination in Indonesia e Malesia che stiamo definendo con Petronas". 

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