Da Palantir a Anduril: perché la Silicon Valley “di difesa” parla il linguaggio di Tolkien

10 ore fa 7

AGI - Negli Stati Uniti esiste una piccola costellazione di aziende e fondi che, invece di scegliere nomi "neutri" da startup, attingono apertamente all'universo di Tolkien, l'autore del Signore degli Anelli. Non è solo un vezzo da nerd: nel 2025, con l'intelligenza artificiale diventata un tema di sicurezza nazionale e di filiera industriale, questi riferimenti funzionano come bandiere identitarie dentro una parte molto precisa del tech americano, spesso vicina alla convergenza tra IA, difesa e apparati pubblici.

Il caso più noto è Palantir. Il nome viene dai palantíri, le "pietre veggenti" della saga: oggetti capaci di vedere lontano e di osservare ciò che accade altrove. Il collegamento con il prodotto è quasi didascalico: Palantir vende piattaforme software per integrare grandi quantità di dati, renderli interrogabili e trasformarli in decisioni operative. I suoi pilastri storici sono Gotham (governo/difesa) e Foundry (imprese), con Apollo come strato di distribuzione e aggiornamento e, più di recente, AIP come piattaforma per collegare modelli di AI/LLM a dati e processi aziendali.

Alex Karp e la missione di Palantir

Al centro di questa linea c'è Alex Karp, cofondatore e CEO, figura anomala nel panorama dei big tech per esposizione politica e per il modo in cui lega apertamente IA e potenza governativa: nel suo racconto pubblico, Palantir è un'azienda costruita per lavorare con Stato e Difesa, lontana dalla Silicon Valley, con tutte le frizioni che questo comporta.

Anduril e l'ecosistema defense tech

Nello stesso immaginario si muove Anduril Industries, altra 'defense tech' fondata da Palmer Luckey, ex Facebook e volto storico di Oculus. Il nome viene da Andúril, la spada di Aragorn ("Flame of the West"). Nel 2025 Luckey ha rilanciato un altro riferimento tolkieniano in ambito finanziario con Erebor, banca digitale pensata per servire la "innovation economy" (startup, IA, crypto), che vede tra i suoi finanziatori anche Peter Thiel.

I nomi tolkieniani nel venture capital

Anche l'ecosistema venture vicino proprio a Thiel ripropone Tolkien più volte. Valar Ventures richiama i Valar, le potenze "ordinatrici" del mondo tolkieniano. Mithril Capital, invece, prende a prestito il mithril, il metallo simbolo di resistenza e rarità nella saga. E ci sono le società "Rivendell" (Gran Burrone, nel nome inglese), usate come veicoli per detenere partecipazioni e fare operazioni su titoli. Un altro ramo è Narya Capital, venture firm nata in Ohio e lanciata da J.D. Vance prima della carriera politica nazionale: Narya è uno dei Tre Anelli degli Elfi, l'"Anello di Fuoco".

Altri riferimenti e la convergenza IA-difesa

Il filone non si ferma ai nomi più noti. Esistono casi in cui il riferimento viene rivendicato anche dall'azienda stessa, come ByWater Solutions (servizi per il sistema bibliotecario open source Koha), che sul proprio sito collega "Bywater" a un villaggio hobbit della Contea. Nel 2024 è nata Sauron, startup di home security che richiama l'"occhio che vede tutto". E c'è Durin, che lavora su drilling e automazione per l'esplorazione mineraria, con un naming che richiama l'immaginario dei Nani. In sintesi, questi nomi funzionano come marcatori di appartenenza culturale in un'area dell'industria dove IA e difesa stanno convergendo e dove la reputazione, in parte, si costruisce anche così: Palantir resta il perno, ma intorno continuano a emergere realtà che si agganciano alla stessa narrazione.

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