Cinque minuti di pubblicità di cibo spazzatura equivalgono a 130 kcal in più nei bambini 

12 ore fa 7

AGI - Cinque minuti di esposizione alle pubblicità di cibo spazzatura, ad alto contenuto di grassi saturi, zuccheri e sale, HFSS, inducono nei bambini e adolescenti un aumento del consumo calorico giornaliero di circa 130 kcal, indipendentemente dal tipo di media utilizzato, TV, social media, podcast o cartelloni pubblicitari.

Lo rivela uno studio randomizzato condotto dalla professoressa Emma Boyland, dell'Università di Liverpool, presentato al Congresso europeo sull'obesità, ECO, 2025 a Malaga. Lo studio ha coinvolto 240 bambini di età compresa tra 7 e 15 anni, esposti in momenti diversi a pubblicità di cibi HFSS e a pubblicità di altri prodotti, sia con annunci focalizzati sul prodotto che solo sul marchio.

I risultati hanno mostrato che l'assunzione di calorie aumentava significativamente dopo l'esposizione alle pubblicità HFSS, con un incremento di circa 58,4 kcal negli snack e 72,5 kcal nei pasti principali, per un totale combinato di 130,9 kcal in più rispetto all'esposizione a pubblicità non alimentari. L'effetto si è rivelato indipendente dal tipo di media e dal contenuto pubblicitario, poiché anche le pubblicità basate esclusivamente sul branding senza mostrare il prodotto alimentare hanno prodotto un aumento simile nel consumo.

Inoltre, lo stato socioeconomico non ha moderato questo effetto, mentre è stata osservata una correlazione tra l'indice di massa corporea (IMC) standardizzato e un aumento dell'assunzione calorica, suggerendo che i bambini con un IMC più elevato tendono a consumare più calorie in risposta alla pubblicità. Boyland ha sottolineato l'importanza di questi risultati per le politiche pubbliche, evidenziando come anche brevi esposizioni al marketing di alimenti non salutari possono contribuire a un aumento di peso nei giovani, e ha evidenziato la necessità urgente di regolamentazioni che includano anche le pubblicità basate solo sul marchio, attualmente non soggette a restrizioni a livello globale.

La ricerca si inserisce nel contesto di crescenti preoccupazioni internazionali sull'impatto della pubblicità di cibo spazzatura sull'obesità infantile e sulle iniziative di molti paesi europei per limitare tali pratiche di marketing, in linea con le raccomandazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. 

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